La procuratrice generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, dopo l’ispezione al centro commerciale della regione di Poltava, colpito ieri pomeriggio da due missili ha commentato l’accaduto accusando apertamente Mosca.
“La tragedia di Kremenchuk non è solo un crimine di guerra, è un crimine contro l’umanità, una prova su larga scala della politica sistematica del Cremlino di uccidere civili in Ucraina. Assolutamente un obiettivo civile, un attacco missilistico deliberato della Federazione Russa su una folla di persone”.
“Sul posto – riferisce su Telegram la Procura generale – è in corso un’operazione di ricerca e soccorso: oltre il 60% dei detriti è stato smantellato finora. Allo stesso tempo, sono in corso le indagini”, che vedono impegnati pubblici ministeri dell’ufficio del procuratore generale, della procura regionale, polizia e investigatori della Sbu (il servizio di sicurezza di Kiev), oltre a specialisti ed esperti militari.
“Ogni frammento di missile, ogni elemento di prova è importante e deve essere documentato secondo i più alti standard del diritto internazionale umanitario, perché questo caso può venire valutato non solo dal Tribunale nazionale, ma anche dall’Aja”, ha sottolineato Iryna Venediktova.
Il bilancio delle vittime riferito dalla Procura generale è di 20 civili morti. “Inoltre – si legge nella nota – sono stati trovati 7 frammenti di corpi, che saranno identificati mediante analisi del Dna”. Confermati anche dall’ufficio guidato da Venediktova i 59 feriti, di cui 25 ricoverati in ospedale, mentre scende a 36 – secondo la procura generale – il numero delle persone ancora disperse.
Il pg ha anche incaricato le forze dell’ordine di appurare il motivo per cui la struttura pubblica non è stata evacuata durante il raid aereo. “Paghiamo con il prezzo della vita l’aver trascurato la sicurezza. Le sirene sono un segnale che nessuno può ignorare durante una guerra”, ha detto Venediktova.
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