Frammenti di missili russi sulla Polonia: due morti, la Nato valuta l'articolo 4
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Frammenti di missili russi sulla Polonia: due morti, la Nato valuta l'articolo 4

Il primo ministro polacco Mateusz Mrawiecki ha convocato una riunione  urgente del comitato del Consiglio dei ministri per la sicurezza e la difesa nazionale

Frammenti di missili russi sulla Polonia: due morti, la Nato valuta l'articolo 4
Missili russi caduti in Polonia
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15 Novembre 2022 - 20.58


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Due dei missili lanciati contro l’Ucraina in giornata sono caduti sul territorio della Polonia provocando due vittime. I missili (o i frammenti dei missili) sono caduti nella zona di Przewodow che è vicina al confine polacco-ucraino.


La notizia riportata dall’emittente polacca Zet è stata poi confermata dai vigili del fuoco locali. S tratterebbe di missili russi caduti nel Paese, membro della Nato. Secondo l’emittente locale, invece, a provocare l’esplosione sarebbero stati i resti di un missile russo abbattuto dalle Forze armate ucraine. Lo ha riferito il reporter Mariusz Gierszewski.

Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha subito convocato una riunione urgente del Comitato per la sicurezza nazionale e la difesa” con il presidente Andrzej Duda. Quest’ultimo ha parlato con il segretario della Nato, Jens Stoltenberg: “Valutiamo l’Articolo 4 del Patto Atlantico”, il quale prevede che “le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. E intanto mette alcuni reparti dell’esercito polacco in stato di allerta. La Russia, da parte sua, respinge ogni accusa: “Non è stato lanciato alcun missile vicino al confine ucraino-polacco, è una provocazione mirata a provocare un’escalation”.

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I due vettori russi sono caduti precisamente nella zona di Przewodow, vicino al confine con l’Ucraina, nell’area di un sito dove si essiccano i cereali. Secondo testimoni citati dal giornale locale Kurier Lubelski, ci sono state due esplosioni. L’intera zona è stata isolata. “Quelli mostrati dai media polacchi non sono i nostri missili”, ha dichiarato il Cremlino.


 
Esperti Gb: “Sembrano resti di S-300, in uso a Mosca e Kiev” – Intanto arriva una prima analisi tecnica dei resti degli ordigni. Secondo Mark Cancian, analista militare del think tank britannico, le immagini del cratere dell’esplosione sembra mostrare detriti compatibili con i resti di proiettili sparati con il sistema missilistico S-300. Si tratta di armamenti in uso da parte della Russia, ma anche delle forze ucraine come forma di difesa anti-aerea. Stando alla Bbc, che cita fonti e analisti russi, i sistemi S-300 in dotazione del Cremlino non sarebbero in grado di minacciare il territorio della Polonia dalle posizioni in cui sono schierati. Viceversa alcuni di quelli ucraini, dislocati a loro dire anche vicino al confine, potrebbero facilmente raggiungerlo in caso di “funzionamento anomalo”.
 

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La risposta della Nato – È stata convocata per mercoledì mattina a Bruxelles una riunione del Consiglio Atlantico della Nato, a livello di ambasciatori dei Paesi alleati. L’obiettivo è fare il punto della situazione. Saranno esaminati i report sull’accaduto e la Polonia mostrerà i dati in suo possesso e renderà note eventuali sue richieste.
 


Le reazioni di Usa e Paesi confinanti: “Difenderemo ogni centimetro” – “Il nostro impegno verso l’Articolo 5 della Nato è chiarissimo: difenderemo ogni centimetro di territorio dell’Alleanza”, ha dichiarato il portavoce del Pentagono Pat Ryder. Il Pentagono ha riferito di aver avviato subito indagini sull’episodio, mentre le confinanti Lettonia ed Estonia hanno condannato l’azione del Cremlino. “Il regime criminale russo ha lanciato missili che hanno colpito non solo i civili ucraini, ma sono anche caduti sul territorio della Nato in Polonia. La Lettonia sostiene pienamente gli amici polacchi e condanna questo crimine”, ha affermato il governo lettone. Seguito dal ministero degli Esteri estone: “Le ultime notizie dalla Polonia suscitano grande preoccupazione. Siamo in stretto contatto con la Polonia e altri alleati. L’Estonia è pronta a difendere ogni centimetro di territorio della Nato. Siamo in piena solidarietà con il nostro stretto alleato”.
 

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