Ucraina, 7 milioni di bambini costretti al freddo: anche questo è un crimine russo
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Ucraina, 7 milioni di bambini costretti al freddo: anche questo è un crimine russo

L’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Infanzia ricorda che gli attacchi continui alle infrastrutture energetiche di base in Ucraina hanno lasciato i bambini nel paese – circa 7 milioni – senza accesso costante all’elettricità, al riscaldamento e all’acqua

Ucraina, 7 milioni di bambini costretti al freddo: anche questo è un crimine russo
Bambini in Ucraina
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14 Dicembre 2022 - 19.03


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Sette milioni di bambini senza accesso all’elettricità, al riscaldamento e all’acqua. Anche questo è un crimine di aggressione del quale Vladimir Putin, il mandante, e gli esecutori dovrebbero rispondere davanti a un Tribunale internazionale.

La denuncia dell’Unicef

In una nota ufficiale, l’Unicef, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Infanzia, ricorda che “gli attacchi continui alle infrastrutture energetiche di base in Ucraina hanno lasciato quasi ogni bambino nel paese – circa 7 milioni – senza accesso costante all’elettricità, al riscaldamento e all’acqua, esponendoli a rischi sempre più grandi dato che le temperature continuano a diminuire e l’inverno a irrigidirsi.  Senza elettricità, i bambini non solo affrontano freddo estremo – le temperature in inverno possono scendere sotto i -20 gradi Celsius – ma non possono portare avanti le attività di apprendimento online, che per molti bambini rappresentano l’unico accesso all’istruzione con così tante scuole danneggiate o distrutte. Inoltre, le strutture sanitarie potrebbero non poter più offrire i servizi di base e il malfunzionamento dei sistemi idrici aumenta il rischio già estremamente alto di polmonite, influenza stagionale, malattie legate all’acqua e Covid-19.  


“Milioni di bambini stanno affrontando un inverno triste, rannicchiati al freddo e al buio, senza idea di come o quando possa arrivare un po’ di sollievo”, dichiara il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russell. “Al di là delle minacce immediate che le condizioni di gelo comportano, i bambini sono anche privati della possibilità di imparare o di rimanere in contatto con amici e familiari, esponendo a un terribile rischio la loro salute fisica e mentale”. 


Gli attacchi intensificati a ottobre hanno distrutto il 40% della produzione di energia dell’Ucraina, esponendo ulteriormente le famiglie alle dure condizioni invernali, con conseguenze sui mezzi di sussistenza e incrementando le probabilità di un ulteriore e ampio spostamento della popolazione. Secondo l’Ocha, nonostante le riparazioni in corso, il 28 novembre il sistema energetico ucraino è stato in grado di coprire solo il 70% del picco di domanda di produzione di energia. 


Il rigido inverno, la perdita di reddito e la crisi energetica e socioeconomica sospinta dalla guerra sono devastanti per il benessere dei bambini e delle famiglie. I redditi delle famiglie e l’accesso ai servizi sono stati decimati dalla distruzione delle infrastrutture nei circa 10 mesi da quando la guerra è iniziata. La situazione è particolarmente grave per i 6,5 milioni di persone, fra cui 1,2 milioni di bambini, che attualmente sono sfollati all’interno dell’Ucraina.  Nelle aree precedentemente colpite da duri combattimenti tornate accessibili, l’Unicef ha iniziato a distribuire kit di indumenti invernali, boiler per l’acqua e generatori nelle aree di prima linea e di recente accesso delle provincie di Kharkiv, Kherson e Donetsk. Finora sono stati acquistati rifornimenti per l’inverno per un valore di oltre 20 milioni di dollari.  Un triste inverno che probabilmente peggiorerà la situazione psicosociale per i bambini che già affrontano l’incombente crisi di salute mentale, con 1,5 milioni di bambini che si stima siano a rischio di depressione, ansia, disordini da stress post-traumatico e altre problematiche legate alla salute mentale. L’impatto sull’accesso dei bambini all’istruzione è solo l’ultima interruzione dopo la fine anticipata dell’anno scolastico precedente e le interruzioni legate alla pandemia Covid-19. L’Unicef ha preparato per l’inverno più di 55 dei suoi punti per l’infanzia Spilno, spazi sicuri e caldi che forniscono servizi integrati per bambini, giovani e persone che se prendono cura. 

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“Le regole della guerra sono chiare – i bambini e le infrastrutture civili essenziali da cui dipendono per sopravvivere devono essere protette,” prosegue Russell. “È essenziale anche che l’Unicef e i nostri colleghi del settore umanitario abbiano un accesso rapido e senza impedimenti ai bambini e alle famiglie che hanno bisogno di assistenza umanitaria, a prescindere da dove siano.” Ad oggi, l’Unicef ha fornito accesso ad assistenza sanitaria primaria nelle strutture supportate dall’Unicef e attraverso i team mobili a circa 4,9 milioni di bambini e donne in Ucraina. Oltre 4,2 milioni di persone hanno avuto accesso ad acqua sicura da bere e oltre 1 milione di persone hanno ricevuto aiuti di base per l’acqua e i servizi igienici, comprese le aree tornate nuovamente accessibili. Gli interventi per la salute mentale supportati dall’Unicef hanno raggiunto oltre 2,5 milioni di bambini, circa 900.000 bambini sono stati coinvolti nell’istruzione formale o non formale e circa 500.000 bambini hanno beneficiato degli interventi per l’apprendimento. Circa 200.000 famiglie sono state raggiunte con trasferimenti di denaro umanitari multifunzionali finanziati dall’Unicef. 

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La scorsa settimana l’Unicef ha lanciato l’Appello annuale sull’Intervento Umanitario. L’Unicef richiede 1,1 miliardi di dollari per rispondere ai bisogni immediati e di più lungo termine di 9,4 milioni di persone compresi 4 milioni di bambini, che sono profondamente colpiti dalle conseguenze della guerra in Ucraina. I fondi consentiranno all’Unicef di fornire, sostenere ed espandere i servizi di base per la salute, la nutrizione, la protezione dell’infanzia, la violenza di genere, l’acqua e i servizi igienici e la protezione sociale, insieme agli sforzi di soccorso e recupero da parte del governo. Questo garantirà una preparazione tempestiva per ulteriori sfollamenti interni e movimenti di rifugiati”. 

Il j’accuse di Bruxelles

Da quando la Russia ha lanciato la sua aggressione contro l’Ucraina, almeno un milione di ucraini* sono stati deportati nella Federazione russa e nei territori ucraini occupati. Tra loro migliaia di bambini sono stati costretti dai militari russi ad essere adottati da famiglie russe. Questa è un’atroce violazione dei diritti umani, della legge internazionale, della Convenzione di Ginevra e delle convenzioni delle Nazioni Unite sui Diritti del bambino.

Su iniziativa del Gruppo S&D, il Parlamento europeo nella tarda giornata di oggi adotterà una risoluzione che condanna queste atrocità e chiede di inserire le persone responsabili nel pacchetto delle sanzioni Ue. Si chiede altresì all’Ucraina di ratificare lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale per favorire la punizione dei crimini di guerra e contro l’umanità come la deportazione. Tutti i Paesi europei che non abbiano ancora provveduto sono chiamati a firmare la Convenzione internazionale delle nazioni Unite per la protezione delle persone soggette a sparizione forzata.

Evin Incir, eurodeputata S&D e negoziatrice S&D su questo tema, ha dichiarato:“Fa male vedere come la storia si ripeta di fronte ai nostri occhi. Le pratiche utilizzate dai comunisti e dalla dittatura nazista ora sono usate dal regime di Putin contro gli ucraini. La deportazione di migliaia di bambini innocenti, scippati a un’infanzia tranquilla, alle proprie famiglie e al proprio Paese è un crimine contro l’umanità.

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“Noi chiediamo che tutte le persone che sono in qualche modo responsabili di queste deportazioni siano immediatamente sanzionate. Putin deve fermarsi. I crimini russi contro l’umanità devono finire. Non dobbiamo permettere che la storia si ripeta in Ucraina o altrove”.

La giornata in questione era il 15 settembre 2022. Tre mesi dopo, la pratica barbarica contro i bambini ucraini prosegue. Impunita.

Ne scrive Sasha Vakulina su Euronews del 18 novembre: “Diverse fonti russe e diversi funzionari del settore stanno pubblicizzando in modo eclatante l’adozione forzata di bambini ucraini nelle famiglie russe. L’Istituto per lo studio della guerra afferma che eminenti blogger di guerra russi hanno iniziato a far circolare una serie di documentari con diversi bambini ucraini del Donbass adottati da famiglie russe.

La serie di documentari afferma che i funzionari russi hanno evacuato, così dicono, oltre 150.000 bambini dal Donbass solo nel 2022.

Il Commissario della Federazione Russa per i diritti dei bambini ha sempre sostenuto le deportazioni e le adozioni di bambini ucraini e lei stessa ha adottato un bambino di Mariupol.

I programmi di adozione forzata e la deportazione di bambini con il pretesto di programmi di vacanza e riabilitazione, costituiscono probabilmente la spina dorsale di una massiccia campagna contro lo spopolamento in Russia.

Secondo l’ufficio nazionale di informazione ucraino, oltre 11mila 200 bambini sono stati deportati, numeri forniti sulla base degli appelli dei genitori che cercano i loro figli.

Deportati 1,6 milioni di ucraini, tra questi 260mila bambini

Ma è difficile individuare il numero esatto. Il segretario di Stato americano ha dichiarato a luglio: “Stime provenienti da una varietà di fonti, compreso il governo russo, indicano che le autorità russe hanno interrogato, detenuto e deportato con la forza fino a 1,6 milioni di cittadini ucraini, tra cui 260.000 bambini; sono spesso in regioni isolate dell’Estremo Oriente russo”.

Il presidente ucraino  – conclude Vakulina – ha dichiarato quest’estate che in totale 2 milioni di ucraini sono stati deportati in Russia. Al netto delle conseguenze della riuscita controffensiva ucraina nelle regioni di Kharkiv e Kherson questo autunno”.

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