Ci mancava pure l’incidente diplomatico. All’indomani dello sbarco degli Stati Uniti nelle Filippine in chiave anti-Cina, schizza alle stelle la tensione tra Washington e Pechino in seguito all’avvistamento di un pallone-spia cinese sui cieli americani. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha cancellato il suo imminente viaggio in Cina e Washington ha accusato Pechino di «violazione inaccettabile della sua sovranità», nonostante le rare scuse delle autorità cinesi che hanno provato a sminuire l’incidente parlando di un errore di manovra di un banale pallone per ricerche meteo.
Il `balloon-gate´ è iniziato nella serata di mercoledì, quando il Pentagono ha annunciato di aver rilevato la presenza di un «pallone sospetto» sui cieli americani ad un’altezza «di molto superiore» al traffico aereo commerciale, ovvero 60.000 piedi. Secondo i media americani, avrebbe anche sorvolato una base che contiene 150 missili balistici intercontinentali nucleari, la Malmstrom Air Force Base di Billings, in Montana, ma il Pentagono non ha confermato.
Subito dopo l’avvistamento è comunque scattato il dispositivo di sicurezza del dipartimento della Difesa per impedire il furto di dati sensibili, mentre il consigliere della Sicurezza nazionale Jake Sullivan ha immediatamente informato Joe Biden dell’incidente. Il presidente ha preso in considerazione la possibilità di abbatterlo, ma il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il capo di stato maggiore Mark Milley lo avrebbero sconsigliato. Troppo alto il rischio per i civili rispetto al pericolo rappresentato dal pallone che, secondo funzionari del Pentagono, non è più sofisticato dei satelliti spia che la Cina già utilizza.
Il pallone ha una «grandezza tale» che eventuali detriti avrebbero potuto provocare «feriti o vittime», ha spiegato il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, assicurando che al momento «non c’è nessun pericolo militare né civile» per gli Stati Uniti. Sta continuando a volare sul Paese e vi resterà ancora «per qualche giorno», ma ha cambiato rotta dal primo avvistamento e si muove verso est. Quello che il Pentagono non ha tuttavia chiarito, nonostante la rassicurazione che sta «monitorando da vicino» la rotta, e chi stia manovrando il velivolo spia in questo momento.
Per l’amministrazione americana questa è una «chiara violazione dei cieli americani», nonché del diritto internazionale, come ha riferito un alto funzionario del dipartimento di Stato in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. «Abbiamo fatto presente alla Cina che il pallone ha violato la nostra sovranità», ha incalzato il portavoce del Pentagono. Per questo la visita di Blinken, decisa a novembre dopo il colloquio tra Biden e Xi Jinping e prevista nel weekend, è stata annullata. «In questo momento una visita a Pechino non sarebbe costruttiva», ha spiegato il funzionario del dipartimento di Stato sottolineando che «non ci sono le giuste condizioni». Il viaggio di Blinken – avrebbe dovuto incontrare anche Xi – sarebbe stato il primo di un alto diplomatico Usa dal 2018 e avrebbe segnato un allentamento delle tensioni tra le due superpotenze.
A nulla è servito il comunicato di scuse, in inglese, nel quale il ministero degli Esteri cinese ha espresso «rammarico» per quello che ha definito un «ingresso involontario» nei cieli Usa di un pallone utilizzato a scopi di ricerca, principalmente meteorologici. «Colpito dai venti di ponente e con limitate capacità di manovra, il pallone ha deviato di molto dalla rotta pianificata», si legge nella nota di Pechino. La portavoce del ministero, Mao Ning, ha dichiarato che la Cina non ha intenzione di violare lo spazio aereo di altri Paesi e ha auspicato una gestione «calma e attenta» da parte di Usa e Cina. L’amministrazione americana da parte sua ha risposto che i canali diplomatici restano aperti e che c’è un «continuo contatto» con Pechino. Blinken, ha assicurato il dipartimento di Stato, intende riprogrammare la visita «alla prima occasione opportuna». Resta da vedere quando sarà.