Armi nucleari, Mosca frena sul dialogo: "No fino a quando gli Stati Uniti saranno anti-russi"
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Armi nucleari, Mosca frena sul dialogo: "No fino a quando gli Stati Uniti saranno anti-russi"

Il rappresentante permanente russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna Mikhail Ulyanov ha detto che per ora la ripresa del dialogo tra Russia e Usa sullo Start 2 è fuori discussione"

Armi nucleari, Mosca frena sul dialogo: "No fino a quando gli Stati Uniti saranno anti-russi"
Il rappresentante permanente russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna Mikhail Ulyanov.
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2 Marzo 2023 - 10.28


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Lo Start 2 e la riduzione controllata delle armi nucleari possono aspettare. Fino a quando non è chiaro: la ripresa del dialogo sulla stabilità strategica tra Mosca e Washington (ossia lo Start 2) non è nel prossimo futuro.

Lo ha dichiarato il rappresentante permanente russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna Mikhail Ulyanov.

“Credo che nelle condizioni attuali non si possa parlare di una ripresa del dialogo con gli Stati Uniti sulla stabilità strategica. Washington dichiara apertamente il suo obiettivo di ‘sconfiggere strategicamente’ la Russia e compie numerosi passi ostili in questa direzione. Di quale dialogo si può parlare in questo caso?”, ha affermato il diplomatico russo.

Ulyanov ha sottolineato che per riprendere una conversazione seria tra le due parti è necessario “che gli Stati Uniti rivedano considerevolmente la loro politica anti-russa e mostrino un interesse genuino nella ricerca di soluzioni reciprocamente accettabili”.

Il 21 febbraio, il Presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato che la Russia sospende la sua partecipazione al trattato New Start, ma non si ritira da esso. 

Leggi anche:  La Russia bombarda Kharkiv e Kiev accusa Mosca di pianificare attacchi alle centrali nucleari ucraine

Il capo di Stato ha sottolineato che prima di tornare a discutere il proseguimento dei lavori nell’ambito del trattato, la parte russa doveva capire come gli arsenali delle altre potenze nucleari della Nato, Regno Unito e Francia, sarebbero stati presi in considerazione insieme alle capacità degli Stati Uniti.

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