Guerra in Ucraina, pace lontana: “La Russia ha perso a Bakhmut più soldati di quanti ne ha perduti l`Unione Sovietica in dieci anni in Afghanistan”.
Per Dmytro Kuleba basterebbe questo a giustificare la resistenza a oltranza nella città del Donbass devastata da sette mesi di combattimenti. Ma il ministro degli Esteri ucraino aggiunge una considerazione sulla possibilità di una ritirata controllata delle forze armate di Kiev che riduca il bagno di sangue. “Se lasciamo Bakhmut e costruiamo una linea di difesa a Kostjantynivka, i russi si sposteranno lì. Allora non c’è differenza tra Bakhmut e Kostjantynivka: se possiamo ancora combattere a Bakhmut, dobbiamo combattere”, sottolinea.
Secondo il ministro degli esteri di Kiev, avrà senso tenere questa linea “fino a quando non diventerà impossibile farlo”. “Nessuno sarà sacrificato, di fronte alla minaccia concreta dell’accerchiamento i nostri generali potranno rivedere le decisioni”, precisa.
Kuleba ha quindi spiegato la decisione di Kiev di respingere il piano di pace cinese. “Non è un piano. Ci hanno consegnato la descrizione della loro posizione sull’aggressione russa all`Ucraina, senza definirla ‘aggressione russa’, anche se è questo che intendono. C’è differenza tra un piano e una posizione”, commenta Kuleba, evidenziando comunque che “nella posizione cinese ci sono punti coincidenti con la proposta di Zelensky”.