La cestista statunitense Brittney Griner, liberata da un carcere russo in uno scambio di prigionieri lo scorso anno, ha esortato l’amministrazione Biden a continuare a utilizzare “ogni strumento possibile” per ottenere il rilascio di Gershkovich
Griner e sua moglie Cherelle hanno dichiarato su Instagram che “i nostri cuori sono pieni di grande preoccupazione” per la giornalista del Wall Street Journal arrestata dal servizio di sicurezza russo Fsb la scorsa settimana nella città degli Urali di Ekaterinburg.
Il Cremlino sostiene che Gershkovich usava il giornalismo come copertura per attività di spionaggio – cosa che il suo giornale, il Wall Street Journal, ha negato con veemenza.
La Russia non ha reso pubbliche le prove a sostegno delle accuse, in base alle quali Gershkovich rischia fino a 20 anni di carcere. La Casa Bianca ha definito le accuse “ridicole” e il presidente Joe Biden ha invitato Mosca a rilasciarlo.
I Griner hanno dichiarato di essere grati per il “profondo impegno di Biden nel salvare gli americani”. Hanno citato i casi dell’operatore umanitario Jeff Woodke, liberato il mese scorso dopo essere stato rapito per più di sei anni in Africa occidentale, e di Paul Rusesabagina, un residente permanente negli Stati Uniti che è tornato a casa la settimana scorsa dopo essere stato rilasciato dalla prigione in Ruanda.
La coppia ha aggiunto: “Invitiamo tutti i nostri sostenitori a festeggiare le vittorie e a incoraggiare l’amministrazione a continuare a usare ogni strumento possibile per riportare a casa Evan e tutti gli americani ingiustamente detenuti”.
Brittney Griner, stella della Wnba e doppia medaglia d’oro olimpica che ha giocato per una squadra russa durante la bassa stagione, è stata arrestata in un aeroporto di Mosca una settimana prima che la Russia invadesse l’Ucraina lo scorso anno.
È stata trovata con olio di cannabis nel suo bagaglio e condannata a nove anni in una colonia penale dopo essere stata condannata per contrabbando e possesso di droga, un verdetto che Biden ha definito “inaccettabile”.
È stata liberata a dicembre in cambio di Viktor Bout, un trafficante d’armi russo che ha trascorso 14 anni in carcere negli Stati Uniti per traffico d’armi, riciclaggio di denaro e cospirazione per uccidere degli americani.
