Un attentato nel quale la colpevole è stata scoperta dopo poche ore. E chissà se è la colpevole o è solo un capro espiatorio.
Il marito di Darya Trepova, la 26enne arrestata con l’accusa di aver portato nel locale di San Pietroburgo una statuetta con l’esplosivo che ha ucciso Maksim Fomin, (alias Vladlen Tatarsky) ritiene che la moglie «possa essere stata incastrata».
“Darya non è una estremista, anche se era contro la guerra e per aver partecipato a una protesta era stata fermata il 24 febbraio dello scorso anno”, ha spiegato Dmitry Rylov che farebbe parte del Partito libertario, un gruppo di opposizione.
«E’ vero che nessuno di noi due è a favore della guerra in Ucraina, ma riteniamo che azioni come quella di ieri siano inammissibili. Sono certo al 100 per cento che non avrebbe mai acconsentito a una cosa come questa, se ne fosse stata al corrente», ha precisato.