Ufficialmente un caso di spionaggio, in realtà una schermaglia diplomatica: gli Stati Uniti continuano a chiedere il “rilascio immediato” del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, la cui detenzione in Russia è considerata “ingiusta” dalle autorità di Washington, ha detto oggi il segretario di Stato americano Antony Blinken dopo la riunione dei ministri degli Esteri del G7 in Giappone.
Per la prima volta, ieri, l‘ambasciatrice americana a Mosca, Lynne Tracy, ha potuto visitare Evan Gershkovich, in prigione da più di due settimane con l’accusa di spionaggio. Oggi è prevista un’udienza d’appello sulla sua carcerazione preventiva.
“È in buona salute e di buon umore nonostante le circostanze”, ha twittato Tracy dopo aver incontrato il giornalista.
Evan Gershkovich, corrispondente da Mosca per il Wall Street Journal, è stato arrestato dai servizi di sicurezza russi il 30 marzo mentre era in missione a Ekaterinburg. Le autorità russe lo hanno accusato in particolare di avere raccolto informazioni sull’industria della difesa. L’intero fascicolo è classificato segreto.