Mercenari della Wagner: assassini con licenza d'uccidere in Ucraina (ma anche in Russia)
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Mercenari della Wagner: assassini con licenza d'uccidere in Ucraina (ma anche in Russia)

Molti di loro hanno ucciso prigionieri ma anche donne e bambini in Ucraina. Altri. una volta tornati in patria hanno ucciso lo stesso

Mercenari della Wagner: assassini con licenza d'uccidere in Ucraina (ma anche in Russia)
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23 Aprile 2023 - 17.06


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Mi sentivo come se potessi farla sempre franca”. Confessione di un soldato della Wagner che, tornando a casa, è tornato ad uccidere come se fosse ancora in guerra. Nella Russia di Putin accade anche questo. Come si sa, la Wagner ha reclutato migliaia di uomini nelle peggiori carceri della Federazione, criminali comuni che si erano macchiati di delitti efferati, reclutati per la famigerata operazione speciale. Gente senza scrupolo con l’assoluta libertà di uccidere, che anzi si vantava dei crimini commessi in Ucraina, soprattutto di quelli disumani.

Molti di loro in Ucraina sono morti, lasciati a marcire sui fronti più difficili, altri, finito il periodo di reclutamento previsto dal contratto che cancellava loro la pena carceraria, sono rientrati nei paesi di origine con tanti soldi. E accade di tutto, come racconta un reportage shock di The Guardian. La cronaca registra diverse vittime inermi di una follia omicida alimentata e “sdoganata” dalla guerra. Come nel caso del povero Soslan.

 “L’uomo – racconta The Guardian – era conosciuto a Tskhinvali. Gli piaceva andare su e giù guardando le auto. Così anche quel lunedì, come faceva quasi tutti i giorni, fermandosi di tanto in tanto a chiacchierare. La gente del posto conosceva l’uomo, Soslan Valiyev, 38 anni, come un personaggio idiosincratico ma popolare a Tskhinvali, la piccola capitale della regione separatista dell’Ossezia del Sud in Georgia, sostenuta dalla Russia”.

Un uomo buono, con qualche problema psichico, un ritardo nello sviluppo, ma che non faceva male ad una mosca, conosciuto come “Tsugri”. Così Valiyev era affettuosamente soprannominato da tutti in città. “Da quando posso ricordare, Tskhinvali, Tsugri era sempre lì, a salutare le auto che entravano in città, con il suo grande sorriso per tutti”, ha detto Alik Puhati, un giornalista locale dell’Ossezia del Sud.

“Era amato da tutti nella nostra piccola comunità, un ospite gradito a matrimoni e cene. Il paese lo aveva “adottato” e lo ha sempre protetto”, ha aggiunto Puhati. Immaginate lo shock quando a Tskhinvali si diffuse la notizia che Tsugri era stato ucciso. Un video pubblicato su Telegram mostrava un uomo che inseguiva e prendeva a calci Tsugri pochi istanti prima che lo pugnalasse a morte. Le autorità locali il giorno successivo hanno annunciato di aver arrestato un uomo sospettato di aver ucciso Tsugri.

L’uomo era Georgiy Siukayev, condannato per omicidio, reclutato lo scorso autunno dall’organizzazione paramilitare Wagner per combattere in Ucraina. Liberato, graziato e mandato ad uccidere. All’arresto, è sceso in campo Prigozhin in persona per difendere l’assassino, dicendo che il pover’uomo aveva infastidito i passanti. Ma Anatoly Bibilov, ex presidente dell’Ossezia del Sud, ha contestato la versione del capo della Wagner, definendo Tsugri “un ragazzo gentile e innocuo, che tutti, con rare eccezioni, amavano” come fosse uno di famiglia.

L’omicidio di Tsugri non è stato il primo commesso da un componente della Wagner, a fine marzo Yulia Buiskich, una donna di 85 anni, è stata uccisa in casa. Questa volta lo scenario è Novyj Burats, nella regione di Kirov, a 600 miglia da Mosca, a est. Anche in questo caso, il colpevole, un 28enne, Ivan Rossomakhin, era stato in carcere con una condanna a dieci anni per un omicidio del 2020. Anche lui era stato reclutato da Prigozhin e recentemente era tornato nella sua città natale. Un ritorno che aveva turbato non poco la comunità che si era pure riunita in assemblea per raccogliere paure e timori per quell’assassino a piede libero, pure incattivito dalla guerra. Il capo della polizia locale aveva promesso che l’uomo sarebbe stato allontanato dalla città il 28 marzo.

Invece, il 29 il pregiudicato Wagner ha ucciso l’anziana donna a colpi di ascia. Un parente della donna ha detto apertamente di ritenere Putin e Prigozhin responsabili morali di quel delitto:”Hanno rilasciato un bastardo malato”, L’anziana donna era una persona piena di vita, amava viaggiare, aiutare gli altri. Ora i parenti della vittima temono rappresaglie per aver puntato l’indice accusatore contro la Wagner. Infatti, all’inizio di quest’anno, Putin ha firmato una legge che punisce quanti criticano apertamente i combattenti della Wagner o pubblicano rapporti e giudizi negativi sugli uomini armati di Prigozhin. Peraltro, l’ex chef di Putin si è impegnato ad aiutare sempre e concretamente gli ex detenuti che si mettono nei guai una volta rientrati in patria, dopo i combattimenti al fronte. Incontrando un gruppo di ex prigionieri, è arrivato a dire: La polizia dovrebbe trattarli con rispetto…. Io stesso chiamerò e risolveremo le cose con i governatori… Si troverà sempre una soluzione, stati sereni”.

Parole e impegni che hanno coperto di un manto di impunità i reduci della Wagner. Uno tra tanti, Alexey Savichev, tornato a marzo a Voronezh. Savichev, 49 anni, assassino reclutato dalla Wagner, è stato sei mesi in Ucraina. All’inizio della settimana, Savichev ha ammesso di aver torturato e ucciso “dozzine” di prigionieri di guerra ucraini. Tornato a Voronezh si è vantato di aver speso quello che aveva guadagnato in guerra, circa 10mila dollari, in “alcool e prostitute”. “Bevevo senza sosta, avevo un sacco di soldi”, ha detto all’Observer. Ha aggiunto che quando la polizia lo fermato, è sempre stato trattato bene, da eroe, e rilasciato immediatamente dopo un buon tè, coi poliziotti felici di ascoltare le sue “gesta” in Ucraina.

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