Crimini di guerra a ripetizione e ormai anche le Nazioni Unite ne sono consapevoli: un Comitato delle Nazioni Unite ha dichiarato di essere profondamente preoccupato per le violazioni dei diritti umani da parte delle forze russe e delle compagnie militari private in Ucraina, tra cui sparizioni forzate, torture, stupri ed esecuzioni extragiudiziali. Lo ha riportato l’agenzia di stampa Reuters.
Nelle sue conclusioni sulla Russia, il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale ha invitato le autorità di Mosca a indagare sulle accuse di violazioni dei diritti umani commesse durante l’invasione dell’Ucraina.
Il Comitato, ha detto in un comunicato, è “profondamente preoccupato per le gravi violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto armato in corso dalle forze militari della Federazione Russa e dalle compagnie militari private…”.
Non ci sono stati commenti immediati dalla missione permanente russa presso le Nazioni Unite a Ginevra. Nel suo rapporto, il comitato ha elencato l’uso eccessivo della forza, le detenzioni arbitrarie, le uccisioni e il trasferimento forzato di bambini dall’Ucraina alla Russia tra le violazioni commesse.
La Russia, che secondo il comitato delle Nazioni Unite si era rifiutata di fornire informazioni sul conflitto, ha smentito di aver commesso atrocità e di aver deliberatamente attaccato i civili in Ucraina. Ha negato inoltre la deportazione di bambini ucraini in Russia, affermando di averli evacuati per tenerli al sicuro.
