La Cina spia gli Usa da Cuba? L'Avana smentisce il Wall Street Journal
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La Cina spia gli Usa da Cuba? L'Avana smentisce il Wall Street Journal

La Cina dispone di una squadra di intelligence a Cuba sin dal 2019. La rivelazione che da tre anni Pechino ha stabilito una base per operazioni di sorveglianza a poco più di cento chilometri dalle coste degli Stati Uniti è del Wsj. Ma Cuna smentisce

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11 Giugno 2023 - 11.48


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La Cina dispone di una squadra di intelligence a Cuba sin dal 2019. La rivelazione che da tre anni Pechino ha stabilito una base per operazioni di sorveglianza a poco più di cento chilometri dalle coste degli Stati Uniti emerge pochi giorni dopo le informazioni diffuse dal Wall Street Journal secondo cui la Cina aveva siglato un accordo segreto per aprire una struttura di questo tipo sull’isola caraibica.

“È noto e documentato nei dossier di intelligence che Pechino possiede una base a Cuba”, ha spiegato un funzionario americano all’agenzia France Presse. Se queste informazioni venissero confermate, rappresenterebbero una delle più audaci provocazioni da parte della Repubblica Popolare Cinese nei confronti degli Stati Uniti fino ad oggi. Non si tratta di un pallone spia “made in China” come quello abbattuto nei cieli americani lo scorso febbraio, ma di un centro di spionaggio permanente situato a soli 160 chilometri dalla Florida, che permetterebbe all’intelligence cinese di intercettare tutte le comunicazioni elettroniche nel sud-est degli Stati Uniti, dove sono presenti numerose basi militari.

Secondo quanto riportato dal Wsj, il governo cubano avrebbe acconsentito a questo accordo in cambio di miliardi di dollari per far fronte alle gravi difficoltà economiche che sta affrontando. Le autorità di L’Avana hanno prontamente smentito tali indiscrezioni, definendole “false e prive di fondamento”.

In un comunicato, il viceministro degli Esteri cubano Carlos Fernández de Cossío ha sottolineato che si tratta di “menzogne promosse con l’intento perfido di giustificare l’inasprimento senza precedenti del blocco economico imposto da Washington contro la nazione caraibica e le continue campagne di destabilizzazione”. Il responsabile governativo ha accusato coloro che diffondono queste notizie di ingannare l’opinione pubblica negli Stati Uniti e nel resto del mondo, aggiungendo che spesso si tratta di calunnie messe in circolazione da funzionari statunitensi, “apparentemente a conoscenza di informazioni di intelligence”.

Oltretutto la mossa cinese è una sfida non solo all’America, ma anche alla Russia, alleata storica di Cuba, da sempre base militare e di spionaggio. Oppure potrebbe essere il prezzo che il leader del Cremlino Vladimir Putin ha dovuto pagare all’amico Xi Jinping per la sua neutralità nella guerra della Russia contro l’Ucraina.

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