Guerra di potere all’ombra del Cremlino: Vladimir Putin potrebbe tendere una “trappola” ai combattenti del Gruppo Wagner presentando la Bielorussia come un rifugio sicuro. Lo ha ipotizzato un thinktank statunitense.
Il presidente russo ha detto ai membri del gruppo di mercenari che disponevano di tre opzioni dopo il loro ammutinamento “abortito”: continuare a servire la Russia, ritirarsi o seguire il loro leader Yevgeny Prigozhin in Bielorussia.
Ma l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) ha affermato che il Cremlino probabilmente considererà il personale che fugge nel Paese vicino come un traditore “a prescindere dal fatto che intraprenda o meno un’azione immediata contro di loro”.
“Putin che indica la Bielorussia come un rifugio per i combattenti Wagner potrebbe essere una trappola”, ha dichiarato nel suo ultimo aggiornamento, “Il riconoscimento da parte di Putin di aver fatto una promessa personale, che il personale Wagner che si recava in Bielorussia sarebbe presumibilmente stato al sicuro lì, è stato notevole”.
“Il valore a lungo termine di questa promessa, malgrado il discorso di Putin, è discutibile”, ha aggiunto. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha già consegnato a Mosca 33 combattenti Wagner detenuti dopo averli usati come leva contro il Cremlino nel 2020. “Non c’è alcuna ragione apparente per cui non possa farlo di nuovo”, ha dichiarato l’Isw.
