È stato diffuso sui media statunitensi un audio che coinvolge Donald Trump nell’inchiesta in cui è accusato di aver portato documenti segreti di Mar-a-Lago, fornendo così la “pistola fumante” che confuta tutta la sua linea difensiva.
Si tratta di un dialogo di due minuti dell’ex presidente con l’editore e l’autore delle memorie dell’ex capo di gabinetto Marc Meadows, avvenuto nel luglio 2021 presso il suo club di golf a Bedminster, nel New Jersey. Il magnate vuole confutare le affermazioni del capo di stato maggiore congiunto Mark Milley, il quale aveva rivelato di aver temuto che Trump potesse attaccare l’Iran per rimanere al potere dopo la sconfitta elettorale.
Quindi, Trump presenta un presunto piano di attacco all’Iran elaborato da Milley, ma precisa che si tratta di un documento “segreto” e che non può declassificarlo.
«Non è sorprendente? Ho una grande pila di carte, questa cosa è appena venuta fuori, guardate….questo è quello che il dipartimento della difesa e lui mi hanno presentato…questo è suo, non è stato fatto da me», dice Trump nell’audio mentre si sente in sottofondo il fruscio di fogli sfogliati. «Wow», esclama una donna. «Oh mio Dio», esclama un altro presente. «Questo mi dà totalmente ragione», prosegue Trump, precisando che le carte «sono altamente confidenziali, segrete» ma suggerendone l’uso per il libro, tra le perplessità degli autori.
«Come presidente avrei potuto declassificarle ma ora non posso», ammette. Frasi che sbriciolano le varie linee difensive adottate finora dall’ex presidente: che tutti i documenti portati con sè erano declassificati e che quelli mostrati nella circostanza erano solo ritagli di giornali.
L’audio – diffuso per prima dalla Cnn – sembra lo stesso citato dai procuratori federali nell’incriminazione del tycoon. Non è però ancora chiaro se i documenti in questione siano stati recuperati. Nella registrazione c’è anche una frecciata di Trump contro Hillary Clinton, quando si parla di informazioni segrete. «Hillary le avrebbe stampate in continuazione», scherza una sua collaboratrice. «No le avrebbe mandate a Anthony Weiner», le risponde the Donald, riferendosi all’ex marito della consigliera di Hillary, condannato per traffico di materiale osceno anche con minorenni.
Slitta intanto al 6 luglio l’incriminazione di Walter Nauta, il collaboratore del tycoon accusato di averlo aiutato a nascondere documenti classificati a Mar-a-Lago. La prima udienza del processo per l’ex presidente è fissata il 14 agosto ma probabilmente sarà posticipata per le complessità nella gestione di documenti top secret anche da parte degli avvocati. È stata respinta invece la richiesta dell’accusa di tenere segreta la lista dei potenziali testimoni.
Nonostante le crescenti grane giudiziarie, Trump continua la sua campagna presidenziale, duellando a distanza con il suo principale sfidante Ron DeSantis in New Hampshire, seconda tappa delle future primarie repubblicane. Ma sia lui che il partito ricevono uno schiaffo dalla corte suprema, che in una causa del North Carolina ha respinto la teoria legale della `legislatura statale indipendente´, stabilendo che gli stati americani non hanno un potere assoluto per definire le regole delle elezioni federali e disegnare distretti elettorali manipolati a fini partitici. «Questa sentenza è un clamoroso rifiuto della teoria di estrema destra che è stata spacciata da negazionisti elettorali ed estremisti che cercano di minare la nostra democrazia», ha commentato Barack Obama.
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