“L’offensiva intrapresa dalle forze ucraine all’inizio di giugno è culminata in perdite ingenti per le unità militari addestrate ed equipaggiate dagli Stati Uniti e dai loro alleati, e l’Esercito ucraino, di fronte all’apparente inadeguatezza delle dottrine occidentali, sta rapidamente recuperando le tattiche di combattimento impiegate nelle prime fasi del conflitto.
Lo scrive il «New York Times», ammettendo in un articolo che la «punta di diamante» dell’offensiva ucraina, composta di brigate corazzate dotate del meglio dell’addestramento e dei mezzi corazzati forniti dall’Occidente, non è riuscita ad avere la meglio dei campi minati, dell’artiglieria e delle posizioni difensive russi.
L’articolo traccia uno scenario caotico: il fallimento delle unità formate dall’Occidente appare non tanto e non solo la conseguenza di una inadeguatezza della dottrina allo specifico teatro bellico, ma un mix di carenza di addestramento e coordinamento, assenza delle risorse necessarie alla conduzione di adeguate operazioni offensive combinate – è ben nota, ad esempio, l’assenza quasi totale di supporto aereo da parte ucraina – e dell’imprevedibilità che caratterizza i conflitti ad alta intensità: il «New York Times» fa l’esempio di un’unità ucraina che ha ritardato l’attacco contro le posizioni russe sino all’alba, perdendo il vantaggio tattico, e di un’altra che prima ancora di iniziare le manovre offensive ha subito perdite tali da dover annullare interamente l’attacco.
Ora – scrive il quotidiano – le brigate dell’Esercito ucraino addestrate dall’Occidente «stanno rapidamente cambiando tattiche, (…) cercando di concentrarsi sul logoramento delle forze russe» lungo il fronte: nelle ultime settimane sono aumentate le battaglie di artiglieria, e l’Ucraina sembra poter contare su un vantaggio locale in termini di droni da ricognizione e suicidi.”
“Sul piano tattico, si notano però alcuni effetti incoraggianti: sono aumentati i video e le prove aneddotiche di maggiori perdite di mezzi corazzati e d’artiglieria russi. Nel lungo termine, però, la strategia del logoramento appare rischiosa, considerato che la Russia gode di un significativo vantaggio sull’Ucraina in termini di uomini e risorse, e che il presidente russo Vladimir Putin sembra contare proprio sull’esaurimento delle forze e delle riserve di munizioni ucraine per vincere il conflitto.
Sul piano territoriale, inoltre, i successi ucraini restano circoscritti, e secondo il «New York Times», il cambio di tattica «è un chiaro segnale che le speranze della Nato di grandi avanzate da parte delle formazioni corazzate ucraine (…) non si sono materializzate, almeno per ora». Il quotidiano sottolinea inoltre che la rinuncia alle dottrine occidentali da parte delle forze ucraine solleva quesiti in merito alla qualità e all’efficacia dell’addestramento e dei mezzi forniti dall’Occidente, visto anche il vasto dispendio economico: Kiev ha ricevuto decine di miliardi di dollari di armi, inclusi quasi 44 miliardi di dollari dai soli Stati Uniti.”
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