La Ue lancia l'allarme su disinformazione e propaganda russa in vista delle elezioni
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La Ue lancia l'allarme su disinformazione e propaganda russa in vista delle elezioni

La propaganda e la disinformazione russa sono ancora molto presenti sulle piattaforme online ed è il modo in cui combatte il Cremlino. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourova

La Ue lancia l'allarme su disinformazione e propaganda russa in vista delle elezioni
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26 Settembre 2023 - 12.09


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L’ombra delle disinformazione putiniana Sulle elezioni. «La propaganda e la disinformazione russa sono ancora molto presenti sulle piattaforme online» ed è il modo in cui «combatte il Cremlino». Lo ha detto la vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourova. «Sono lieta di vedere che le principali piattaforme hanno iniziato ad affrontare i rischi dell’intelligenza artificiale generativa iniziando a mettere in atto misure di salvaguardia per informare gli utenti sull’origine sintetica dei contenuti pubblicati online».

«I rischi sono particolarmente elevati nel contesto elettorale. Invito pertanto le piattaforme a essere vigili e a fornire garanzie efficaci nel contesto elettorale».

Abbiamo chiesto alle piattaforme di monitorare specificamente le informazioni sulla guerra russa in Ucraina». Per fare degli esempi, ha spiegato Jourova, «Google riferisce che tra gennaio e aprile 2023 YouTube ha chiuso più di 400 canali coinvolti in operazioni coordinate di influenza legate alla rete Internet sponsorizzata dallo Stato russo. Il motore di ricerca Google ha inoltre rimosso la pubblicità da quasi 300 siti collegati a siti di propaganda finanziati dallo Stato».

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«Meta ha riferito di aver ampliato i propri accordi di verifica dei fatti a 26 partner che coprono 22 lingue nell’Ue, che ora include anche il ceco e lo slovacco. Gli sforzi di verifica dei fatti di Tik Tok coprono il russo, l’ucraino, il bielorusso e 17 lingue europee», ha proseguito la vicepresidente della Commissione europea. «In questo contesto sono stati verificati 832 video relativi alla guerra, di cui 211 rimossi. Microsoft sottolinea che la ricerca di Bing ha promosso informazioni o declassato informazioni discutibili in relazione a quasi 800.000 query di ricerca relative alla crisi. Sebbene sia positivo avere questa visione specifica di queste informazioni in tutto il mondo, mi aspetto che le piattaforme facciano maggiori sforzi con risultati migliori», ha affermato Jourova. 

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