Le potenze militari occidentali stanno esaurendo le munizioni per consentire all’Ucraina di difendersi dall’invasione su vasta scala della Russia: «il fondo del barile ora è visibile», ha avvertito l’ammiraglio Rob Bauer, il più alto funzionario militare della Nato, nel corso di un Forum per la sicurezza a Varsavia, secondo quanto riporta la Bbc. Bauer ha aggiunto che i governi e i fornitori per la difesa devono «aumentare la produzione a un ritmo molto più elevato».
L’ammiraglio, che presiede il comitato militare della Nato, ha affermato che decenni di investimenti insufficienti hanno fatto sì che i paesi della Nato abbiano iniziato a fornire armi all’Ucraina con il loro magazzino di munizioni mezzo pieno o addirittura vuoto. Dello stesso parere il ministro della Difesa britannico James Heappey.
Le scorte occidentali «sembrano un po’ scarse», ha rilevato, invitando gli alleati a destinare effettivamente il 2% del Pil alla difesa: «Dobbiamo tenere l’Ucraina nella lotta. Se ci fermiamo, ciò non significa che Putin si fermerà automaticamente». Anche secondo il ministro della Difesa svedese Pol Jonson è fondamentale per l’Europa riorganizzare la propria base industriale della difesa per sostenere l’Ucraina a lungo termine.
La Bbc rileva che i paesi della Nato e dell’Ue hanno concordato vari piani per condividere competenze, stipulare contratti congiunti con i produttori della difesa e sovvenzionare la produzione quanto più possibile. Ma al momento l’Ucraina sta utilizzando le munizioni più velocemente di quanto le potenze occidentali riescano a sostituirle. Al contrario, stimano analisti, la Russia sembra molto più in grado di attrezzare la propria economia in tempo di guerra per ricostituire le proprie scorte.
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