Mentre l’esercito israeliano sta preparando la sua risposta al massacro di centinaia di civili da parte di Hamas lo scorso fine settimana, ha anche inviato carri armati e truppe non solo sul luogo delle atrocità, ma anche al confine settentrionale con il Libano.
Si è trattato di un riconoscimento, frutto dell’esperienza, che è improbabile che un’offensiva totale contro Gaza possa essere contenuta lì.
Nel nord di Israele si trova un nemico molto più formidabile e alleato di Hamas, il gruppo militante sciita libanese Hezbollah. Le recenti scaramucce al confine hanno aumentato la possibilità che Hezbollah possa entrare nella mischia e ampliare il conflitto oltre i confini di Israele.
Il gruppo è decisamente meglio equipaggiato di Hamas, con un arsenale di decine di migliaia di razzi sofisticati, secondo Michael Knights, membro del Washington Institute ed esperto di milizie appoggiate dall’Iran.
“Israele afferma che l’attacco di Hamas ha coinvolto circa 1.500 commando entrati in Israele: Israele ha valutato che Hezbollah ha un esercito regolare di 45.000 uomini”, ha detto.
Ma Hezbollah, organizzazione molto potente e con agganci internazionali, non farà nulla di eclatante se non con il consenso dell’Iran. Che ha in testa l’Iran?
