“Molto probabilmente, sono stati sistemi Patriot americani o europei, molto probabilmente francesi. Ma tra un paio di giorni verrà data la risposta esatta”.
Per la prima volta Putin interviene sul giallo politico-militare dell’aereo russo abbattuto sui cieli della regione di Belgorod. Giallo perché resta in dubbio il carico, la mano di chi ha determinato la caduta del grande aereo da trasporto, la presenza a bordo di prigionieri ucraini, come sostiene Mosca, di missili come replica l’Ucraina.
Per Putin – che parlava agli studenti – non può essere stato ‘fuoco amico’ in nessuna circostanza, perché l’aereo è stato colpito da missili di difesa aerea, non da mezzi militari. Per definizione – ha detto Putin – le nostre difese aeree non possono colpire i loro aerei. Ci sono sistemi amici o nemici lì, e non importa quanto l’operatore prema il pulsante, i nostri sistemi di difesa aerea non funzionerebbero. Tecnica. E le armi sequestrate sul posto indicano che si tratta di un missile di difesa aerea”, ha detto Putin nell’ incontro con gli studenti pronti a firmare per andare in guerra appena maggiorenni.