Gaza, il software di riconoscimento facciale usato da Israele confondeva civili con i miliziani di Hamas
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Gaza, il software di riconoscimento facciale usato da Israele confondeva civili con i miliziani di Hamas

Lo riferisce il New York Times, secondo cui il programma di sorveglianza è iniziato come un modo per cercare ostaggi israeliani a Gaza.

Gaza, il software di riconoscimento facciale usato da Israele confondeva civili con i miliziani di Hamas
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28 Marzo 2024 - 12.45


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L’intelligence militare israeliana avrebbe utilizzato un programma sperimentale di riconoscimento facciale a Gaza. Tuttavia, a causa di errori di valutazione del software, che usa anche l’intelligenza artificiale, civili palestinesi sarebbero stati identificati come persone legate ad Hamas.

Lo riferisce il New York Times, secondo cui il programma di sorveglianza è iniziato come un modo per cercare ostaggi israeliani a Gaza.

Come spesso accade con le nuove tecnologie in tempo di guerra, l’iniziativa si è ampliata per «sradicare chiunque abbia legami con Hamas o altri gruppi militanti», scrive il Times. Tra i soggetti valutati pericolosi per errore, anche il poeta Mosab Abu Toha, che ha riferito di essere stato fermato presso un posto di blocco militare nel Nord di Gaza mentre la sua famiglia cercava di fuggire in Egitto. Sarebbe stato poi ammanettato e bendato, prima di essere rilasciato.

Il software dell’intelligence utilizza la tecnologia della società privata israeliana Corsight. Con sede a Tel Aviv, la soluzione afferma di riconoscere con precisione le persone anche se riprese in lontananza, tramite l’IA e con foto scattate da droni e poca luce. Il New York Times ha ascoltato un manager della stessa società che ha però confermato la possibilità di falsi positivi e di casi in cui un palestinese veniva erroneamente contrassegnato come avente legami con Hamas.

Leggi anche:  Haaretz: "Quello che Israele sta facendo oggi a Gaza è molto peggio del fascismo"

Tre ufficiali israeliani hanno dichiarato al giornale di aver utilizzato Google Foto per integrare la tecnologia di Corsight, caricando immagini di presunti ricercati sul servizio del colosso che permette di trovare corrispondenze nei volti. Un portavoce di Google ha però ricordato al sito Engadget che l’app associa le somiglianze in archivi già presenti, senza cercare altri contenuti online. «Google Foto è – viene ricordato – un prodotto gratuito ampiamente disponibile al pubblico che aiuta a organizzare le immagini raggruppando volti simili, in modo da poter etichettare le persone per ritrovarle facilmente in vecchi scatti. Non fornisce risposte su identità sconosciute nelle fotografie».

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