La Ue denuncia la Russia accusata di esecuzioni sommarie di militari ucraini fatti prigionieri
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La Ue denuncia la Russia accusata di esecuzioni sommarie di militari ucraini fatti prigionieri

Le esecuzioni di prigionieri di guerra ucraini da parte della Russia «sono in aumento, con almeno 177 prigionieri di guerra morti in prigionia russa dall'inizio della guerra di aggressione russa

La Ue denuncia la Russia accusata di esecuzioni sommarie di militari ucraini fatti prigionieri
Familiari di militari ucraini di cui si sono perse le tracce al fronte
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16 Ottobre 2024 - 20.26


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Crimini di guerra. Le esecuzioni di prigionieri di guerra ucraini da parte della Russia «sono in aumento, con almeno 177 prigionieri di guerra morti in prigionia russa dall’inizio della guerra di aggressione russa, secondo fonti attendibili. Secondo quanto riferito, nove prigionieri di guerra ucraini sono stati fucilati dalle truppe russe nella regione di Kursk il 10 ottobre. Il primo di ottobre, 16 prigionieri di guerra sarebbero stati giustiziati dalla Russia nell’oblast di Donetsk dopo che si erano arresi». Lo afferma l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, in una nota.

L’Unione Europea «condanna fermamente questi omicidi, che rappresentano un altro ripugnante esempio della brutalizzazione del popolo ucraino da parte della Russia. Questi casi sono spaventosi e rappresentano gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra. Dimostrano il continuo e sistematico disprezzo della Russia per il diritto internazionale e, in particolare, per il diritto internazionale umanitario. La Russia ha obblighi chiari ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale che deve rispettare». Il fatto che personaggi pubblici russi, continua Borrell, «chiedano pubblicamente l’esecuzione dei prigionieri di guerra ucraini e glorifichino queste esecuzioni, chiedendone di più, rivela ancora una volta la vera natura del regime al Cremlino.

Leggi anche:  Attentato a Kirillov: arrestato in Russia un cittadino uzbeko accusato di aver agito su mandato degli 007 di Kiev

L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha già confermato l’uso sistematico di un’ampia gamma di diversi metodi di tortura, inclusa la violenza sessuale, contro i prigionieri di guerra ucraini da parte dei loro sequestratori russi. L’Ue condanna inoltre il mancato accesso dei prigionieri al mondo esterno e il rifiuto dell’accesso umanitario agli osservatori indipendenti. L’Ue ribadisce il suo fermo impegno a chiedere conto a tutti gli autori e complici dei crimini di guerra russi contro l’Ucraina».

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