Un rapporto pubblicato da Haaretz ha riportato dichiarazioni di soldati israeliani in servizio nella Striscia di Gaza che descrivono uccisioni indiscriminate di civili palestinesi.
I soldati, ufficiali di carriera e riservisti rimasti anonimi, hanno raccontato al quotidiano israeliano che ai comandanti era stata concessa un’autorità senza precedenti per operare a Gaza.
Secondo le loro testimonianze, i comandanti avrebbero ordinato o consentito l’uccisione di donne, bambini e uomini disarmati nel Corridoio di Netzarim, una fascia di terra larga sette chilometri che attraversa Gaza da Israele al Mediterraneo, trasformata in una zona militare.
Il rapporto cita un ufficiale che ha ricordato un episodio in cui un comandante aveva annunciato che erano stati uccisi 200 combattenti, quando in realtà “solo 10 erano stati confermati come membri noti di Hamas”. I soldati, inoltre, hanno riferito di aver ricevuto ordini discutibili di aprire il fuoco su “chiunque entri” nel Corridoio di Netzarim.
“Chiunque attraversi la linea è un terrorista – nessuna eccezione, nessun civile. Tutti sono terroristi,” ha riferito un soldato citando un comandante di battaglione.
I soldati hanno inoltre descritto come ai comandanti di divisione fossero stati conferiti “poteri ampliati” che permettevano di bombardare edifici o lanciare attacchi aerei senza la necessaria approvazione dei vertici militari.
L’esercito israeliano ha respinto le accuse. “Tutte le attività e le operazioni condotte dalle forze [dell’esercito israeliano] nella Striscia di Gaza, incluso il Corridoio di Netzarim, sono svolte in conformità con procedure di combattimento strutturate, piani e ordini operativi approvati dai gradi più alti dell’esercito,” ha dichiarato l’esercito in un comunicato all’AFP.