10 a Nonno Reja Una Lazio messa su alla meglio (otto infortunati!), ha nuovamente vinto il derby, confermando ancora una volta di essere la Prima squadra della Capitale non solo per l’anagrafe ma anche di fatto. Onore al merito dei ragazzi scesi in campo ma soprattutto a chi li ha guidati in questo bis e al terzo posto in solitaria nella classifica. Era dal 1998 che non ci aggiudicavamo due stracittadine di seguito e ora ci siamo tolti questa soddisfazione grazie a lui, al decano dei mister, al nostro Nonno Reja che mettendo da parte le chiacchiere dei saccentoni, ha stoppato polemiche di quart’ordine e rilanciato le nostre ambizioni. Grazie Edy l’applauso più grande è tutto per te. Tutto il resto è progetto…
9 a Scaloni dell’Inps: con la riforma Monti si lavorerà vita natural durante E’ stato l’uomo derby. Incredibile ma vero, come quella rubrica della Settimana Enigmistica. Bistrattato dalla stampa, visto da male da alcuni opinionisti, ridicolizzato dai media avversari, Lionel Manfredonia Scaloni ha sfoderato una prestazione tutta da protagonista, sopperendo alle sue note carenze con tanta grinta e orgoglio, proprio come avremmo fatto noi che in lui vediamo il giocatore che avremmo voluto essere, con indosso la mitica maglia biancoceleste. Noi daje de tacco e daje de punta come lui, alla faccia dei tre/quattro palloni bori e cugini de Messi in campo nell’altra sponda. Scaloni insomma, uno di noi. Noi mezze seghe al sugo specializzate nelle sfide fra scapoli e ammogliati al Tibidabo quando caliente el sol la su la playa. Scaloni uno di noi che ha vinto il derby per noi. Immenso.
8 a bello Mauri! Più Dolce che banana, più Rocco che Tarocco, ha suggellato la sua prova da modello con il gol della vittoria. Una spaccata col sinistro che neanche Nureyev sarebbe stato capace. Ha chiuso così nel modo migliore il lungo infortunio patito proprio nel derby d’andata, castigandoli alla grande. Ora è pronto per sfilare all’imminente passerella di Positano veste moda, con la nuova collezione primavera-estate.
7 e mezzo a er Nano Un gol all’andata, un gol al ritorno. Entrambi su rigore. Sempre con quella finta da infarto, un pò passo di twist un po’alla moviola, da vero artista qual è. Tipo quando si è pappato per due volte il terzo gol. Ma lui è così, c’è ma non si vede, si vede quando c’è, figurarsi se riesce a smentirsi. I suoi sono numeri di magia pura perchè sparisce sul più bello. Numeri d’alta scuola, Sim salabim carioca per intenderci. E il povero Silvan continua a rosicare.
7+ a Carlos Monzon Ledesma Er Lumaca è uscito dal guscio e si è trasformato in un leone. Regista basso si è piazzato davanti la difesa e ha iniziato la sua opera di demolizione del gioco avversario. Poco appariscente, molto concreto, è come Pupi Avati, ignorato dalla critica, ma capace di regalare gioiellini di culto. Come sto derby vinto!
7+ a Matusalemme lemme lemme Col suo look da tamarro de Tor Bella, Francelino-samba-e-vino, ha dato lezione di possesso palla ai dirimpettai che da mesi inseguono invano, come fa il mago Otelma con Guendalina all’Isola dei Famosi. Al vanesio tic e tac ha contrabattuto col perculeggiante titi-caca di Panariello, portandoli in evidente stato confusionale. Il coro quindi è unanime: santo subito.
7+ a giorgio-chinaglia-è-il-garrido-di-battaglia! C’era chi aveva tremato sapendolo titolare nella partitissima. E invece a tremare poi sono stati gli altri, quando il basco dallo sguardo triste come Soraya ha iniziato a scendere sulla fascia e a rintuzzare le pretese di Simplicio e compagnia cantando. E alla fine ha cantato pure lui, il brano più bello di tutti però, Vola un’Aquila nel cielo, sotto la curva insieme ai tifosi. Diteglio a Venditti…
7+ a Klose dell’altro mondo Pronti, via. La sua è la fuga giusta per la vittoria. Essenziale, tipo Brignano alle Jene.
7+ a Speedy Gonzales Non si è mai fermato. Come Max Biaggi all’ultima gara di Superbike.
7+ a Marchetto Marchetti Ha fatto numero. Come Simone Annicchiarico a Italia’s got Talent.
7+ alla Grande Muraglia El Cabezon e il Cocchiere. Il cameriere e Ligabue. Uno mena e l’altro stende. Come dire, con noi non si passa. Da oggi le comiche a oggi alziamo il muro. E ce so’ annati a sbatte co’ tutto er grugno.
7+ al Ristorante “al Faro” a Fiumicino e Zibidì-zibidè-diakitè Della serie c’ero anch’io.
2 come i derby persi, a Luis Sergio Endrigo Grazie di esistere.