Il dramma di Muamba
Top

Il dramma di Muamba

Il centrocampista del Bolton, lotta tra la vita e la morte, vittima di un arresto cardiaco che lo ha colpito durante la partita contro il Tottenham.

Il dramma di Muamba
Preroll

Desk Modifica articolo

18 Marzo 2012 - 00.16


ATF

Il collasso improvviso nel silenzio dello stadio, i tentativi dei soccorritori a bordocampo, la corsa disperata in ospedale: da molte ore Fabrice Muamba, centrocampista del Bolton, lotta tra la vita e la morte. Vittima di un arresto cardiaco che lo ha colpito a neanche 24 anni (li compirà il 6 aprile prossimo), durante l’incontro valido per i quarti di finale di Coppa d’Inghilterra che il suo Bolton stava giocando in casa del Tottenham. «Il Bolton può confermare che Fabrice Muamba è stato ricoverato al Chest Hospital di Londra – afferma una nota congiunta diffusa in tarda serata -, dove si trova in condizioni critiche ed in terapia intensiva. Il club e l’ospedale chiedono ai media ed ai tifosi di rispettare la privacy della famiglia».

La partita è stata sospesa non appena è risultata chiara a tutti la gravità dell’accaduto. Visi stravolti, lacrime e disperazione. Di compagni e avversari. Rafael Van der Vaart con le mani congiunte in preghiera. Jermaine Defoe, un suo amico, inconsolabile nel pianto a dirotto. Inevitabile la sospensione della partita decisa dal direttore di gara Howard Webb. Muamba è crollato a terra privo di conoscenza al 41′ del primo tempo. Improvvisamente, senza aver subito traumi o contrasti nei minuti precedenti, mentre incrociava a centrocampo senza nessuno vicino. Immediati i soccorsi: sei medici si sono precipitati in campo cercando di rianimarlo, prima tramite la respirazione bocca a bocca, quindi con un defibrillatore. Dopo 23 minuti di soccorsi Fabrice è stato trasportato fuori dal campo in barella. Tra gli applausi contriti di uno stadio, White Hart Lane, che a quel punto aveva perso ogni interesse per la partita. Testimoni oculari a bordocampo hanno riferito che quando ha lasciato il rettangolo di gioco Muamba non respirava. Subito dopo anche le due squadre hanno lasciato il campo, la partita è stata sospesa sul punteggio di 1-1. Quindi la corsa in ospedale e altri tentativi per rianimare l’ex dell’Arsenal, nato a Kinshaha, Zaire, ma con passaporto britannico.

Leggi anche:  Calcio, arbitri e violenza: un trend che va invertito al più presto

Figlio di un rifugiato politico, Fabrice si è trasferito in Inghilterra a 11 anni. Un bravo studente, capace di diplomarsi con il massimo dei voti nonostante le difficoltà con una lingua che non conosceva al suo arrivo. I primi passi da calciatore nel settore giovanile dell’Arsenal, quindi due stagioni con il Birmigham City, prima dell’approdo – estate 2008 – al Bolton. Nel frattempo tutta la trafila delle Nazionali giovanili inglesi, fino a collezionare 33 presenze con l’Under 21 di Stuart Pearce. Una carriera già solida, con un futuro ancora tutto da scrivere. Perchè Muamba, prestante fisicamente ma dotato anche di dicreta tecnica, era considerato un giocatore di prospettiva. Uno da grande squadra. Da Cristiano Ronaldo al suo ex compagno di squadra Jack Wilshere, centrocampista dell’Arsenal, dalla Fa a Wayne Rooney: il mondo del calcio inglese si è stretto in una commossa solidarietà. Via twitter o sulle homepage, auguri e preghiere per Fabrice Muamba. Sperando che vinca la partita più difficile.

Leggi anche:  La federcalcio respinge il ricorso del Tottenham per la squalifica di Bentancur accusato di razzismo
Native

Articoli correlati