Diventare padre in tarda età allunga la vita ai figli
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Diventare padre in tarda età allunga la vita ai figli

Secondo uno studio americano, gli uomini che concepiscono più tardi trasmettono alla prole l'eredità più preziosa: la longevità. Il segreto sta nei telomeri.

Diventare padre in tarda età allunga la vita ai figli
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redazione Modifica articolo

12 Giugno 2012 - 16.05


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Avere un padre in là con gli anni allunga la vita. Lo hanno scoperto gli scienziati americani, secondo i quali gli uomini che concepiscono un figlio più tardi trasmettono alla prole l’eredità più preziosa: la longevità. Il riscatto dei papà-nonni, sempre più numerosi nella società moderna, arriva dal team di Dan Eisenberg del Dipartimento di antropologia della Northwestern University, che ha analizzato il codice genetico di quasi 1.800 giovani adulti filippini.

Nella ricerca, pubblicata su ‘Pnas’, gli scienziati danno ragione ai maschi che nel metter su famiglia se la prendono comoda. Il segreto, dicono, sta proprio nel Dna e in particolare nei telomeri, i ‘cappucci’ protettivi delle estremità dei cromosomi, la cui maggiore lunghezza è sinonimo di una migliore aspettativa di vita in quanto rallentano l’invecchiamento cellulare con un effetto che si amplifica col passare delle generazioni. Dallo studio è emerso infatti che i telomeri sono più lunghi nei figli di papà più anziani all’età del concepimento. E lo stesso vantaggio sarebbe assicurato dall’avere un nonno diventato padre tardi.

Una marcia in più che si eredita. Pare infatti che i cromosomi contenuti negli spermatozoi dei papà attempati abbiano telomeri più lunghi da ‘passare’ ai figli. Perché mentre in genere queste porzioni di Dna si accorciano un po’ ad ogni replicazione cellulare, fino a consumarsi del tutto decretando la morte della cellula che ha ormai esaurito le sue riserve, negli spermatozoi – spiegano gli studiosi – i telomeri funzionano al contrario: si allungano mano a mano che la cellula e il suo ‘proprietario’ invecchiano.

Sempre stando allo studio che in queste ore rimbalza sulla stampa internazionale, i vantaggi dell’avere un papà non più giovanissimo vanno oltre l’elisir di lunga vita. Ereditare telomeri più lunghi, spiegano infatti i ricercatori, oltre a una speranza di vita superiore promette anche altri benefici in termini di salute. Specialmente a livello di tessuti o funzioni biologiche che comportano una crescita e un turnover cellulare più rapidi, per esempio sistema immunitario, intestino e pelle.

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio, avvertono gli scienziati, ricordando che con l’aumentare dell’età dei genitori crescono anche i rischi di malformazioni nei bimbi. Thomas von Zglinicki, esperto di invecchiamento cellulare della Northwestern University, ritiene dunque che siano necessarie ulteriori ricerche per approfondire il dato emerso.

“Fra gli studi che collegano la lunghezza dei telomeri alle condizioni di salute in età avanzata – osserva lo specialista – pochissimi hanno indagato l’impatto dell’età paterna al concepimento”. In particolare, in questo ultimo lavoro “gli autori non hanno preso in considerazione lo stato di salute dei nati di prima generazione da padri anziani”. Secondo von Zglinicki, è possibile che i vantaggi di ereditare telomeri più lunghi possano essere superati dal pericolo che il papà-nonno possa trasmettere anche danni e mutazioni del Dna.

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