Di solito sono spazi appartati, spesso di difficile accesso, spiagge rocciose o sabbiose. I lidi riservati ai naturisti (o nudisiti) sono sempre di più in Italia. La costa ligure è una delle più frequentate, la maggiore concentrazione di luoghi nudisti è nel Ponente. Ma anche nel resto del Paese molti comuni si stanno attrezzando, anche se l’Italia è ancora molto indietro sull’argomento rispetto agli altri stati europei visto che non è stata ancora presentata una legge a livello nazionale.
Nel Golfo Dianese, il ritrovo più frequentato, soprattutto dagli stranieri, è quello della spiaggia in località Ciappellette, sotto Villa Rosa, a Cervo, nei pressi di Capo Mimosa. La zona è bella e impervia. Altro luogo prediletto dai nudisti è la litoranea che collega sul mare Diano Marina e Oneglia. A Imperia il ritrovo storico è situato nella parte più nascosta della spiagga detta Galeazza.
In Abruzzo, invece, si trova l’unica spiaggia riservata ai nudisti su tutto il territorio che si affaccia sull’Adriatico. È ormai un anno che un piccolo comune della provincia di Chieti, Torino di Sangro, ha deciso di riservare uno spazio di appena 200 metri alla pratica del naturismo. L’Abruzzo, però, è arrivato con molto ritardo a legiferare in questa materia.
Solamente sul finire dell’estate del 2013 la Regione Abruzzo aveva deciso di mettere mano a una disciplina organica per la valorizzazione del turismo naturista quando fu avviata una proposta bipartisan promossa Riccardo Chiavaroli (Fi) ( ex radicale) ma sottoscritta anche da Acerbo (Rc), Costantini (Idv), D’Alessandro (Pd), Nasuti e Giuliante (Pdl) e una delle due donne che allora componevano l’Assemblea regionale,Marinella Sclocco (Pd) oggi assessore alle politiche sociali approdò in Aula e dopo un iter abbastanza veloce, tra non poche diffidenze e scetticismi dell’opinione pubblica, trovò il successo sperato.
Secondo i consiglieri regionali che hanno promosso la norma (seguendo le indicazioni dell’Anab-Associazione Naturista Abruzzese e le linee guida utilizzate per leggi similari già approvate in Emilia Romagna ed in alcuni comuni italiani) ”questo significativo segmento turistico, potrebbe interessare anche l’Abruzzo”.
“Attualmente – dicono – i tanti turisti europei che giungono in Italia in vacanza e che praticano il naturismo, devono necessariamente recarsi in poche spiagge (situate soprattutto nella zona dell’Emilia Romagna e del Gargano) mentre, se anche l’Abruzzo si renderà disponibile, la nostra regione diventerebbe un nuovo polo attrattivo turistico per i naturisti di tutta l’Europa, il che rappresenterebbe un ulteriore sviluppo economico per un territorio che sempre più aspira ad una piena vocazione con offerte diversificate”. Ma finora quelle speranze contenute nella normativa non hanno trovato ancora riscontro.
In Puglia, invece, il paradiso dei naturisti è Campomarino, frazione di Maruggio, in provincia di Taranto. La spiaggia D’Ayala, in località Commenda, è notoriamente privilegiata dai nudisti che l’hanno scelta perché è più isolata ed è molto bella. E’ un tratto di costa sabbiosa di alcune centinaia di metri, circondato da dune e da una pineta, con un mare cristallino.