Si anima il dibattito sulla fiction Gomorra. Due posizioni in campo. La prima è filo-Saviano: Gomorra ha il pregio di portare alla luce la realtà ed è una denuncia è essenziale. La seconda, meno savianesca: la fiction crea un effetto di emulazione, quindi è pericolosa soprattutto tra i giovani.
Giunti alla seconda serie, la discussione è più accesa che mai. Si tratta di un fenomeno di marketing o una fiction di denuncia? Infastidisce la camorra oppure no?
Nel dibattito si inseriscono elementi interessanti legati alle persone che fanno business su un fenomeno televisivo. Così come sulle bancarelle di Scampia si vendevano i tarocchi del film, così nei negozi il fenomeno è ampiamente digerito tanto che si fanno affari con i personaggi di Gomorra. Per esempio cover per smartphone non ufficiali con le foto dei personaggi tv e le frasi che pronunciano si trovano in vendita. Solo cattivo gusto? Beh quando la cover riproduce la pistola usata dai protagonisti si va oltre. Ecco la testimonianza di www.ilmeridianonews.it:
“La serie di Gomorra è ormai diventata un vero e proprio cult. I personaggi e le battute della fiction targata Sky sono entrati a far parte del vivere quotidiano di Napoli e provincia. Ma questa volta ci si è spinti decisamente oltre.
Tutto questo successo ha attivato anche il circuito del merchandising, originale o pezzotto, come si dice a Napoli. Così accade che in un negozio di telefonia di Pozzuoli vengano vendute le cover non ufficiali di Gomorra.
Fin qui tutto normale: c’è quella con il volto di Genny Savastano, un’altra con la celebre frase “sta’ senza pensier” e addirittura una con la faccia di Roberto Saviano.
Tra queste però salta all’occhio una cover a forma di pistola che riproduce fedelmente un’arma semiautomatica, molto simile a quelle usate nel film”.
Voi che cosa ne pensate?
