A Stoccolma hanno inaugurato ieri, 29 aprile, il primo museo interamente dedicato alla vita dei Vichinghi. Realizzato con un investimento di capitali privati di circa 11 milioni di euro, l’edificio di circa 2000 metri quadrati sorge ora a Djurgården, sull’isola dei musei della capitale svedese, a metà strada tra il grande parco di divertimenti di Gröna Lund e il famoso museo Vasa. La scelta della location risulta quanto mai appropriata, giacché “Vikingaliv” (http://www.vikingaliv.se) nasce proprio col doppio intento di intrattenere e divertire, fornendo, però, anche delle accurate informazioni storiche e scientifiche sull’antico popolo nordico; sgombrando così il campo dai tanti luoghi comuni ancora esistenti.
«Prima di tutto – ha dichiarato l’amministratore delegato Ulf Larsson – in questo luogo i visitatori non troveranno elmi con le corna». Con buona pace dei tifosi di calcio svedesi che ancora li indossano allo stadio per incitare la loro nazionale, infatti, non vi è alcuna prova scientifica che gli antichi abitanti della Scandinavia abbiano mai portato elmi cornuti; quest’immagine stereotipata è entrata nell’iconografia popolare molto dopo l’era dei vichinghi (VIII-XI sec.), e in particolare in epoca romantica, soprattutto grazie a Richard Wagner e al suo ciclo epico dell’Anello del Nibelungo. «I Vichinghi sono le figure storiche più falsificate della nostra storia – ha aggiunto il professor Dick Harrison, responsabile scientifico del museo – niente di quello che l’industria del turismo diffonde è vero». L’obiettivo principale, dunque, è di separare i fatti dalla mitologia a buon mercato, la vita sociale quotidiana dei Germani del nord dalle gesta eroiche – spesso colorite dalla fantasia letteraria – dei suoi “feroci” guerrieri.
Al Vikingaliv i turisti potranno farsi un’idea più aderente alla realtà storica, divertendosi con le attrazioni “spettacolari” che offre il nuovo museo. Al piano superiore, un’esposizione permanente dà la possibilità di conoscere i veri usi e costumi dei Vichinghi e i visitatori possono anche mettersi alla prova partecipando a quiz e giochi interattivi; mentre nella grande sala sottostante si potrà fare un viaggio nel tempo, entrando direttamente in una favola nordica: la “Saga di Ragnfrid”: cioè, un percorso multimediale arricchito da luci, scenografie, ricostruzioni di villaggi, effetti sonori e visivi.
Alla fine, dopo aver magari consumato un pasto nel ristorante del museo, nulla vieterà ai turisti di tornare in città e comprare l’immancabile souvenir del vichingo con le corna; giacché, com’è noto, i luoghi comuni sono duri a morire.
Vikingaliv: il primo museo interamente dedicato alla vita dei Vichinghi
L'obiettivo è quello di intrattenere, ma anche dare informazioni storiche e scientifiche sull’antico popolo nordico
Vincenzo Esposito Modifica articolo
30 Aprile 2017 - 11.31
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