“Ci sono stati tre grandiosi momenti nella mia vita di inventore. Il primo, quando i segnali radio da me inviati fecero suonare un campanello dall’altro lato della stanza in cui stavo svolgendo i miei esperimenti; il secondo, quando i segnali trasmessi dalla mia stazione di Poldhu, in Cornovaglia, furono captati dal ricevitore che ascoltavo a S. Giovanni di Terranova, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico a una distanza di circa 3000 km; il terzo è ora, ogni qualvolta posso serenamente immaginare le possibilità future e sentire che l’attività e gli sforzi di tutta la mia vita hanno fornito basi solide su cui si potrà continuare a costruire.” Così Guglielmo Marconi scriveva nel Dicembre del 1935.
Sono passati 80 anni dal 20 luglio del 1937. Domani sarà l’anniversario della morte dell’inventore della radio. Ancora si ricorda il gesto compiuto dalle stazioni radio di tutto il mondo che in segno di lutto avevano interrotto contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.
Guglielmo Marconi è stato uno dei più celebri fisici e inventori italiani e insignito anche del premio Nobel per la fisica nel 1909: a lui si deve l’invenzione delle comunicazioni senza fili e di tutto ciò che hanno portato, dalla radio alla Tv. Durante la sua vita gli furono conferite 16 lauree honoris causa, 25 onorificenze di alto rango e 13 cittadinanze onorarie.
Nato a Bologna il 25 aprile 1874, già all’ età di vent’anni cominciò i primi esperimenti lavorando come autodidatta, aiutato dal suo maggiordomo. L’8 dicembre 1895, dopo vari tentativi, riuscì a far funzionare un apparecchio che può comunicare e ricevere segnali a distanza con l’alfabeto Morse, superando anche l’ostacolo naturale di una collina: il colpo di fucile che il maggiordomo spara in aria per confermare la riuscita dell’esperimento viene considerato l’atto di battesimo della radio in Italia.
L’utilità del radio soccorso in mare si dimostrò il 23 gennaio del 1909, con il primo eclatante soccorso navale: il salvataggio degli oltre 1700 passeggeri del transatlantico statunitense “Republic”. Nel 1912 il Titanic affondò dopo aver lanciato il segnale SOS via radio: Marconi si trovava negli Stati Uniti e accorse al porto di New York per ricevere i 705 superstiti. Intervistato dalla stampa dichiarò: “Vale la pena di aver vissuto per aver dato a questa gente la possibilità di essere salvata”.
Guglielmo Marconi, 80 anni senza l'inventore della radio
Domani la ricorrenza della sua scomparsa dopo aver dedicato la vita allo sviluppo delle comunicazioni senza fili
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19 Luglio 2017 - 20.00
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