Vivere a Roma può nuocere gravemente alla salute
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Vivere a Roma può nuocere gravemente alla salute

Il presidente dell'Iss spiega che nella Capitale i dati su aspettativa di vita, mortalità infantile, mortalità per tumore, complicanze del diabete sono peggiori del resto d'Italia

Un anziano fruga tra i rifiuti del mercato di piazza S. Cosimato a Trastevere
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1 Ottobre 2017 - 14.33


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Roma “è l’unica tra le 28 Capitali dell’Ue che ha peggiorato i suoi indicatori di salute negli ultimi anni. Tutti gli indicatori, da quello più solido che è l’aspettativa di vita e la mortalità infantile a quello per patologie tumorali, fanno riscontrare un peggioramento della situazione dei cittadini romani rispetto al resto di Italia”. Lo ha detto Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nel corso del convegno Crescita Vs Crisi insieme al ministro Beatrice Lorenzin. 

“Se hai una patologia neoplastica e vivi in una regione del nord hai un trattamento e quindi un’aspettativa di vita maggiore rispetto a quella romana”. Così il direttore dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi nel corso del convegno Crescita vs Crisi. “I cittadini che rinunciano per motivi economici alle cure al nord sono molti di meno e al sud sono molti di più. E il sud Italia comincia a Roma”, ha aggiunto. Ricciardi ha parlato anche della “prevalenza del diabete che si attesta tra il 6 e il 7% della popolazione romana mentre normalmente la media italiana è il 5%”. “I romani si lamentano anche dell’accessibilità ai servizi, delle liste d’attesa. Normalmente la gente quando utilizza i servizi italiani è soddisfatta, nel caso di Roma questa soddisfazione si colloca ai livelli più bassi del Paese”, ha concluso.

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Lorenzin, Roma è in declino – Roma è una città “che ha sofferto molto in questi anni, ha avuto un grande declino prima di tutto sociale e di legalità. Abbiamo avuto Mafia Capitale, una cosa pesantissima. E poi un declino vero delle fasce della popolazione più deboli. Ultimamente quello che vediamo ci pone quasi al di fuori di quello a cui eravamo abituati: tanta povertà, tanti bambini poveri, tanti anziani poveri, tante donne sole”, così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. 

Roma “si trova in una condizione così degradata per tanti motivi e tante cause. Non diciamo da quando è partito…Io non sento più parlare di periferie da vent’anni, non vedo da 20 anni politiche attive su periferie”, ha detto il ministro. “Dobbiamo ripartire anche da noi stessi e dalla logica del nostro comportamento altrimenti non ce la si fa. Certo ci vuole una forte governance del sociale che non è la cenerentola della politica. Dobbiamo occuparcene come priorità soprattutto nelle amministrazioni degli enti locali”, ha continuato. “C’è un pezzo di Roma che bisogna andare a recuperare e per farlo ci vuole almeno avere la conoscenza del problema – ha detto Lorenzin – gli asili nido, le materne, i servizi di accoglienza per i bambini, la scuola elementare devono essere innanzitutto belli. Le scuole pubbliche romane, a parte qualche eccezione, sono brutte e neanche in sicurezza. Se già vivi in un quartiere difficile studiare in una scuola brutta è un altro carico”.

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“La mia impressione su Roma – ha detto ancora la Lorenzin – è che Roma è piena di droga. Rivediamo le siringhe per strada, rivediamo i tossici per strada, gli spacciatori di eroina. Siamo pieni di cocaina. Si fa finta di non vedere come se il problema non ci fosse più, in realtà aggredisce tutti i ceti sociali e tutte le età, insieme all’alcol”. “Soprattutto gli spacciatori lavorano sui giovani”, ha detto Lorenzin.

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