In tempi di rinnovato razzismo, anti-semitismo, qualunquismo reazionario e venti razzisti mettere alcuni puntini sulle i non è mai sbagliato. W allora una proposta: «Via il nome di Vittorio Emanuele III, firmatario nel 1938 delle Leggi razziste e complice di numerosi crimini commessi dal fascismo nell’arco del Ventennio, dalle scuole e biblioteche pubbliche a lui intitolate in Italia». È quanto ha chiesto la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) Noemi Di Segni in un messaggio inviato al ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini e diffuso nel notiziario quotidiano dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche 24.
«Con sgomento – ha scritto la presidente dell’Ucei – abbiamo in questi giorni potuto constatare, con semplici ricerche, che in Italia esiste purtroppo ancor oggi un lungo elenco di scuole e di biblioteche pubbliche dedicate dagli italiani al re che li abbandonò al loro destino: valga per tutti l’esempio della Biblioteca nazionale di Napoli, biblioteca pubblica statale, terza per importanza tra le biblioteche italiane, dopo le due Nazionali centrali di Roma e di Firenze, che ha sede presso il Palazzo reale, in Piazza del Plebiscito e che dipende dalla Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali del Ministero dei beni e delle attività culturali».
Nel messaggio si chiede con forza un intervento delle istituzioni, e personale del ministro, per porre rimedio «a tale scempio della Memoria, riportando quei luoghi pubblici, deputati al sapere e alla formazione, alla loro giusta vocazione».
Via il nome di Vittorio Emanuele III dalle scuole: fu complice del fascismo
L'Unione delle comunità ebraiche italiane ha scritto al ministro dei beni culturali
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3 Gennaio 2018 - 17.04
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