Un manifestante venezuelano che corre avvolto dalle fiamme; con questa immagine, Ronaldo Schemidt, fotografo 46enne dell’agenzia France Press ha vinto quest’anno il premio più prestigioso del fotogiornalismo, il World Press Photo.
La spettacolare immagine delle protesta a Caracas è il simbolo, nelle parole della giuria, di un Paese “in fiamme”. L’istantanea è stata scattata l’anno scorso durante i violenti scontri tra polizia e oppositori del governo del presidente venezuelano, Nicolas Maduro.
Ronald Schemidt, che lavora per la France Press in Messico, era stato inviato a Caracas per rafforzare la squadra che seguiva le proteste nella primavera del 2017. Il 3 maggio a Plaza Altamira, per le strade di Caracas vide un gruppo di manifestanti scagliarsi contro una moto della polizia, che volevano esibire come un trofeo.
Ma il serbatoio all’improvviso esplose investendo in pieno Jose Victor Salazar Balza, uno studente 28enne. “Ho visto il fuoco e reagito automaticamente: ho preso la macchina fotografica e ho cominciato a scattare non sapendo che cosa sarebbe uscito”, ha raccontato Schemidt.
“Quello che non possiamo evitare nel nostro lavoro è di prendere le cose personalmente: per diversi giorni, quell’immagine mi ha perseguitato”. Nella foto si vede il manifestante con una maschera antigas e il corpo avvolto in fiamme. Il giovane è sopravvissuto: ha subito ustioni sul 70 per cento del corpo e 42 operazioni di innesto dermico.
“Le sue cure sono state molto dolorose e traumatiche. Urlava e diceva che non voleva vivere. Ma ora sta meglio”, ha raccontato di recente la sorella Carmen. Salazar è ancora in cura ma ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni.