Per i razzisti è un duro colpo: l’intelligenza non dipende dal colore della pelle. Uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica Nature, dimostra che nei primi due anni di vita lo sviluppo neuroevolutivo per quanto riguarda apprendimento, linguaggio e abilità motorie sono molto simili tra soggetti di aree geografiche e culturali differenti.
Meno del 10% delle differenze è attribuibile ai geni, il resto dipende invece da diseguaglianze ambientali e sociali.
Il progetto internazionale Intergrowth-21st, finanziato dalla Fondazione Bill&Melinda Gates, è coordinato dalla Università di Oxford.
I ricercatori hanno monitorato dalla nascita fino a due anni di età 1.307 bambini sani, residenti in aree urbane, adeguatamente nutriti e in buone condizioni socio-economiche di 5 Paesi del mondo: Brasile, India, Italia, Kenya e Regno Unito.
I risultati dello studio sottolineano come le diseguaglianze ambientali e sociali durante la gravidanza e nella prima infanzia abbiano, nei diversi gruppi etnici, il ruolo più rilevante nel determinare le differenze non solo di salute e di crescita, ma anche di sviluppo neuroevolutivo, fornendo un importante contributo per la pianificazione a livello internazionale di adeguate politiche sanitarie e sociali.
L'intelligenza non dipende dal colore della pelle: influiscono le diseguaglianze sociali
Una ricerca pubblicata su Nature smentisce il razzismo e fa emergere che la miseria può avere effetti negativi sullo sviluppo neuroevolutivo
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17 Febbraio 2019 - 17.53
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