Papa Francesco: "Beato non è chi ha la pancia piena ma chi si dedica agli altri"
Top

Papa Francesco: "Beato non è chi ha la pancia piena ma chi si dedica agli altri"

Bergoglio ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi sulle Beatitudini nel Vangelo di Matteo.

Papa Francesco
Papa Francesco
Preroll

globalist Modifica articolo

29 Gennaio 2020 - 20.54


ATF

Ancora una volta parole chiare che non sono suonate bene alle orecchie dei falsi cristiani sovranisti.
Beato non è chi ha la pancia piena ma chi si dedica al prossimo. Lo sottolinea il Papa in occasione dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI.

Bergoglio ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi: “Iniziamo oggi una serie di catechesi sulle Beatitudini nel Vangelo di Matteo, – spiega ai fedeli e ai pellegrini arrivati da tutto il mondo – testo che apre il ‘Discorso della montagna’ e che ha illuminato la vita dei credenti e anche di tanti non credenti. È difficile non essere toccati da queste parole, ed è giusto il desiderio di capirle e di accoglierle sempre più pienamente. Le beatitudini contengono la ‘carta d’identità’ del cristiano, perché delineano il volto di Gesù stesso, il suo stile di vita”.
Spiega Francesco che “Gesù inizia a insegnare una nuova legge: essere poveri, essere miti, essere misericordiosi. Questi ‘nuovi comandamenti’ sono molto più che delle norme. Infatti, Gesù non impone niente, ma svela la via della felicità – la sua via – ripetendo otto volte la parola ‘beati’. Ma cosa vuol dire la parola ‘beato’? Il termine originale greco makarios non indica uno che ha la pancia piena o se la passa bene, ma è una persona che è in una condizione di grazia, che progredisce nella grazia di Dio sulla strada di Dio, povertà , pazienza, servizio per gli altri: questi saranno felici, beati”.
Avverte il Pontefice che “Dio, per donarsi a noi, sceglie spesso delle strade impensabili, magari quelle dei nostri limiti, delle nostre lacrime, delle nostre sconfitte. È la gioia pasquale, di cui parlano i fratelli orientali, quella che ha le stimmate ma è viva, ha attraversato la morte e ha fatto esperienza della potenza di Dio. E’ la strada per andare alla gioia”. Da qui il consiglio di Francesco: “Ci farà bene prendere oggi il Vangelo di Matteo, capitolo V, e leggere le Beatitudini, e forse alcune volte in più nella settimana per capire questa strada tanto bella e sicura della felicità che ci propone il Signore”.

Leggi anche:  Il Natale è accoglienza e voglia di giustizia: non usare i migranti per giustificare ideologie razziste
Native

Articoli correlati