La notizia che i virologi del Sacco di Milano hanno isolato il ceppo italiano del Coronavirus è ottima perché apre nuove prospettive, come spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano: “Permetterà di confrontare i genomi dei diversi campioni e di fare esami in vitro per valutare l’efficacia di farmaci anti-virali, ma anche di costruire modelli animali per il vaccino”.
“Quello che sappiamo già – aggiunge l’esperto – è che si tratta di un virus molto abile quanto a diffusione, ma relativamente poco aggressivo. E che ha già subito diverse mutazioni. Si tratta di un virus piccolo e, in questi casi, è facile che ci sia un certa instabilità nella replicazione. Noi parliamo di deriva tra un soggetto e l’altro. Una cosa che accade anche, ma in quota minore, nel caso dei virus dell’influenza, mentre virus più complessi come il morbillo sono più stabili”.
Ma cosa influenza la possibilità di mutazioni? “Questo dipende dal caso e dalla necessità. Il coronavirus, insomma – sintetizza l’esperto – si evolve sfruttando proprio le variazioni che si rivelano più utili per lui. Ed è importante studiarle per individuare farmaci mirati ed efficaci”.
Coronavirus, isolato il ceppo italiano; il virologo: "Sarà utile per trovare cure efficaci"
Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano: "Sarà utile per costruire modelli animali per creare un vaccino"
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28 Febbraio 2020 - 09.52
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