Quelli che 'Bergoglio è diseducativo" se prega da solo e rispettando le regole...
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Quelli che 'Bergoglio è diseducativo" se prega da solo e rispettando le regole...

Francesco non è andato a comprare le sigarette o a portare a spasso il cane ma in una chiesa. Ma chissà se lo attaccano per i migranti, la critica al clericalismo o l’aver detto che questa economia uccide?

Papa Francesco in via del Corso a Roma
Papa Francesco in via del Corso a Roma
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Riccardo Cristiano Modifica articolo

17 Marzo 2020 - 17.05


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Domenica 15 marzo l’arcivescovo di Milano, monsignor Delpini, si è recato a celebrare al policlinico di Milano, nella cappella San Giuseppe ai Padiglioni. Un comunicato ufficiale lo ha reso noto, informando anche che la celebrazione, in ossequio alle giustissime norme sulla sicurezza, avrebbe avuto luogo senza la partecipazione del popolo. L’arcivescovo voleva far sapere di essere vicino al personale e ai degenti. Come è noto è anche salito sul tetto del Duomo, come molti giornali e telegiornali hanno fatto vedere.
Domenica 15 marzo il vescovo di Roma, Papa Francesco, si è recato privatamente e senza darne alcuna comunicazione, prima a Santa Maria Maggiore e poi a San Marcello. Il papa che prega, da solo, per tutti noi, e poi se ne torna in Vaticano, ha dato conforto a tanti. Non a tutti però. Alcuni, non pochi, hanno gridato allo scandalo. Di certo avrebbero lo stesso se, immaginando il loro linguaggio, “se ne fosse rimasto comodo comodo in Vaticano”.
Comunque sia per i critici avrebbe violato le norme, mandato un messaggio diseducativo. Le domande che vengono spontanee sono tante. Perché sarebbe diseducativo il comportamento del vescovo di Roma e non quello dell’arcivescovo di Milano? Roma non merita una prece? Questa è la prima e più elementare domanda. La seconda è ancor più ovvia: se il papa fosse uscito con un cagnolino, come tutti sappiamo, non avrebbe violato le regole. Dunque lui diseducherebbe perché non esce con il cane, o per fare jogging? E’ diseducativo andare da soli, facendo a piedi pochi metri, e pregare per i propri concittadini? E cosa dovrebbe fare un vescovo? Se Bergoglio fosse stato un tabagista, quale io sono, poteva andare dal tabaccaio, come ci vado io, a comprare sigarette che terrò tutte per me. Visto che è un prete, un sacerdote, un vescovo, allora non può andare da solo, senza farlo sapere a nessuno, a pregare anche per me? E perché altri preti, sacerdoti, vescovi come Delpini possono farlo senza che nessuno si scandalizzi?
L’ossessione di certi ambienti per criticare sempre e comunque Bergoglio è impressionante, da un certo punto di vista per me insopportabile e comunque da registrare.
Il Vaticano ha comunicato con larghissimo anticipo che le celebrazioni pasquali avranno luogo senza fedeli. Per un cattolico non è facile pensare a un evento del genere, eppure il Vaticano ci ha tenuto a farlo sapere e per tempo. Bene! Per evitare che pellegrini o altri, diciamo poco saggi, si organizzassero comunque per venire a Roma era giusto fare così. “No, non venite, statevene a casa.”
Questo il messaggio relativo a una celebrazione che avrà luogo dopo la scadenza del decreto governativo, fissata al 3 aprile. Pasqua sarà successiva a quella data, come è noto. Eppure il largo anticipo della comunicazione voleva impedire assembramenti e mandare un messaggio: ma siccome questo messaggio lo manda Bergoglio alcuni non lo hanno voluto neanche apprezzare. Hanno voluto vedere invece un messaggio diseducativo nel fatto che lui, senza che nessuno lo potesse sapere, è andato a pregare. A intercedere per tutti.
Si potrà non credere nell’intercessione, si potrà non credere e basta, ma scorgere in questo un messaggio diseducativo è, per me, diseducativo. Vuol dire che se io vedessi proprio te che leggi cadere rovinosamente per terra sotto la mia finestra, farei bene a starmene a casa, chiudere gli scuri, e poi urlarti di andar via, che è proibito stare fermi per strada.
Essere in guerra con il coronavirus è un’espressione che non mi piace, capirei se almeno si dicesse “siamo in guerra con il coronavirus”, perché si direbbe qualcosa che ha che fare con il mutuo soccorso, l’essere legati, l’essere uniti dalla sfida. Ma qui mi sembra che alcuni ambienti siano in guerra con Bergoglio, e questo deve far riflettere. Vuoi vedere che non gli perdonano altre scelte? La solidarietà con i migranti, la critica al clericalismo, o l’aver detto che questa economia uccide?

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