Come dire: la spiegazione in parte chiarisce e in parte confonde. Così dopo giorni di polemiche su chi fossero i congiunti è finalmente arrivata la spiegazone di palazzo Chigi che però lascia dei buchi interpretativi.
“L’ambito cui può riferirsi la dizione ‘congiunti’ può indirettamente ricavarsi, sistematicamente, dalle norme sulla parentela e affinità, nonché dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile”.
Lo precisa il sito della Presidenza del Consiglio dei ministri. “Alla luce di questi riferimenti, deve ritenersi che i ‘congiunti’ cui fa riferimento il Dpcm ricomprendano: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”, si legge ancora nelle Faq relative all’ultimo Dpcm.
Praticamente potremmo vedere parenti fino al senso grado, ossia dei quali nemmeno conosciamo l’esistenza. E poi tra gli affetti stabili – visto che l’affetto è una categoria ampia – potremmo farci rientare anche gli amici.
Detto in parole povere: non facevano prima a dirci che – rispettando le regole – avrenno potuto vedere ognuno?
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