La Lavazza sceglie Chaplin per uno spot ma ai fascio-sovranisti non piace: troppo 'buonista' e 'gay friendly'
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La Lavazza sceglie Chaplin per uno spot ma ai fascio-sovranisti non piace: troppo 'buonista' e 'gay friendly'

Sembra incredibile ma sono riusciti a fare polemica anche su questo: diritti umani e fratellanza non piacciono a chi spaccia odio

Lo spot Lavazza
Lo spot Lavazza
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7 Maggio 2020 - 15.00


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“Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro”. Sono le parole del Discorso all’Umanità, il bellissimo monologo finale del film del 1940 ‘Il Grande Dittatore’ di e con Charlie Chaplin. E sono queste le parole scelte dalla Lavazza per uno spot in cui, insieme alle parole dell’attore, scorrono immagini di un’umanità unita, felice e amorevole. 
Concetti che ai fascio-sovranisti fanno letteralmente ribrezzo. Tanto che è partita una vera campagna di boicottaggio della Lavazza, con tanti commenti (cui si accompagnano, per fortuna, tanti altri a difesa dello spot) di odio nei confronti dell’azienda accusata di essere ‘buonista’, ‘gay friendly’ (nello spot ci sono due donne che si baciano) e ‘retorica’. 

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