Prodigi del mondo social: “Ho scoperto che c’è gente che mi segue per leggere i miei tweet e poi lamentarsi perché twitto”. A ‘cinguettare’ è Roberto Burioni che, forse stanco degli ‘haters’ acquisiti insieme alla popolarità sui social, condivide la scoperta con i suoi follower. Ma a replicare non ci sono solo sostenitori.
Ai tanti che esprimono solidarietà al virologo con un dantesco “non ti curar di loro” – o che ironicamente commentano “benvenuto su internet” facendo notare come la polemica sia “uno dei principi fondamentali di Twitter” – si aggiungono infatti i critici del professore, che lo accusano di eccessivo “protagonismo”.
“È un social. Pensava di essere al Cern?”, scrivono, mentre domandano: “Mi scusi, lei è un virologo o un influencer?”. Ma fra qualche critica, ecco anche chi sdrammatizza con una battuta: “Se riesce a capirne il motivo e trovare una cura – scherzano – potrebbero darle il suo nome, o almeno dare il nome al principio attivo! ‘Ero malato di ipertwitterismo – l’ipotetico slogan – ma grazie al Burionium 2mg sono guarito'”.
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