Una iniziativa molto bella. Non solo rimuovere le statue dei carnefici, degli abusatori. Ma soprattutto ricordare le vittime.
“Monumento alla memoria della sposa bambina in Montanelli”. È la scritta che compare sul piedistallo che “regge” una bambina africana, disegnati dal 45enne artista toscano Gionata Gesi, in arte Ozmo, comparsi su un muro di via Torino, nel pieno centro di Milano.
L’opera fa riferimento alla polemica scatenate dalla richiesta dei Sentinelli di rimuovere la statua che nei giardini di Porta Venezia nel capoluogo lombardo ricorda il giornalista Indro Montanelli, perché “fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale, durante l’aggressione del regime fascista all’Etiopia”.
La statua era stata imbrattata l’anno scorso da un gruppo di femministe e che nei giorni scorsi era di nuovo stata presa di mira da un gruppetto di studenti medi e universitari che l’avevano ricoperta di vernice e con la scritta “razzista stupratore”.
Sulla sua pagina Instagram il noto street-artist ha spiegato che il suo ultimo lavoro “raffigura un piedistallo sul quale si erge idealmente, Fatima-Destà, la bambina di 12 anni che Indro Montanelli sposò in Eritrea da soldato, grazie alla controversa pratica chiamata ‘madamato’, che permetteva ai cittadini italiani nelle colonie di accompagnarsi temporaneamente con donne native”. “Rappresentando idealmente su questo piedistallo una bambina, africana, infibulata, venduta in sposa a un soldato bianco, vittima più volte del colonialismo dell’uomo, in questo momento delicato di lotte globali per i diritti delle minoranze etniche esplose dopo l’assassinio di G.Floyd, vorrei ridare almeno in parte dignità ai deboli, emarginati, violentati e derubati”.