In piena emergenza sanitaria da COVID-19, il comparto agricolo nostrano ha registrato un vero e proprio boom di richiesta di manodopera.
In un momento critico in cui il settore primario necessitava di un numero importante di personale per garantire la continuità degli approvvigionamenti e l’operatività della filiera, molti italiani hanno iniziato a rivalutare il lavoro nei campi.
Merito della quarantena forzata che ha portato molti ad apprezzare la bellezza e la serenità di un lavoro all’aria aperta, oppure della crisi che ha lasciato molti senza un posto fisso?
Stando ad una ricerca condotta dal portale Indeed, in cui vengono pubblicate proposte e offerte di lavoro, tra maggio e aprile, si è registrato un netto incremento della ricerca della parola chiave ‘raccolta frutta’ rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Gli italiani tornano a lavorare la terra
A conferma del ritrovato interesse degli italiani per i lavori agricoli, anche Indeed conferma una tendenza del settore in costante aumento degli ultimi anni. Non è un caso se le parole chiave lavoro agricolo (+1.035%), operai raccolta (+ 824%), ed aziende agricole (+ 5.62%), siano state tra le più digitate.
Molto probabilmente, complici anche le restrizioni del tradizionale lavoro in ufficio, molti hanno preferito abbracciare i vantaggi del lavoro immersi nel verde all’aria aperta: ambiente sano, sole e aria pulita. Dalla semina alla cura delle piante al tanto atteso raccolto, utilizzando magari specifici contenitori (vedi per esempio le varie tipologie di cassette in plastica per alimenti) e sperando che il tempo sia magnanimo, tutte le fasi richiedono oltre a passione, anche dedizione e conoscenza, per non vanificare il tutto. Sono di conseguenza anche aumentate le ricerche online relative a come piantare… come coltivare… ecc…
Un altro motivante dato occupazionale riguarda il lavoro giovanile nel primario. L’italia è leader in Europa con ben 56.000 giovani under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con un aumento del +12% negli ultimi cinque anni. È quanto è emerso da un’analisi della Coldiretti sui dati Infocamere al terzo trimestre 2019, presentati in occasione della consegna degli Oscar Green.
Questi dati positivi sono il risultato delle cosiddette misure “Campolibero”, volute dal Ministero delle Politiche agricole e forestali che prevedono lavoro, semplificazioni, competitività e sicurezza in campo agroalimentare. In particolare, il provvedimento interviene stabilisce detrazioni per l’affitto di terreni a giovani e coltivatori diretti; incentivi all’assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni; semplificazioni e innovazione d’impresa.
L’innovazione da parte giovanile ha portato ad un nuovo modo di concepire l’impresa, perché finalizzato a conciliare la sostenibilità economica con quella etica e ambientale. Si parla, in questo caso, di un’agricoltura di prossimità fatta di piccole realtà che spesso lavorano su piccoli scampoli di terra per rigenerarli, promuovendo la biodiversità e la fertilità del suolo.
Grazie all’apporto della ricerca e della tecnologia, si riesce ad incrementare la qualità dei prodotti, non solo la quantità. L’agricoltura biointensiva ne è la dimostrazione: si lavora su rotazioni strette, sovesci e compost per stimolare l’attività microbiologica del terreno, aumentando così la produttività per metro quadro.
In questa fase critica è necessario continuare ad investire sull’agricoltura, un settore strategico per far diventare l’Europa più sostenibile con una Politica agricola forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per consentire alle imprese di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico.