Intervistato da Vanity Fair in occasione della presentazione su RaiPlay dei nuovi episodi di «SuperQuark+», Piero Angela, 91 anni, rivolge la sua attenzione verso i giovani.
“Non devono vivere alla giornata, ma applicarsi negli studi e conoscere la scienza, perché è in grado di aiutarli. Lasceremo questo mondo non solo ai posteri, ma ai figli e ai nipoti che sono già qua e vanno a scuola”.
Un pensiero anche su ciò che si studia nelle classi: “A scuola l’insegnamento procede ancora con il retrovisore: si insegnano la storia, il greco, il latino, la letteratura, tutte robe del passato che vanno benissimo, per carità, perché è necessario saperle. Dobbiamo, però, anche capire un po’ cos’è il presente e quello che ci aspetta. A scuola si insegnano le scienze, ma non la scienza e il suo metodo. Quando io l’ho scoperta ho capito meglio tantissime cose e mi sono appassionato”.
Sulla morte invece dice “La morte non piace a nessuno. Nel momento in cui succede di solito le persone entrano in un piccolo letargo e non si rendono conto del momento del trapasso. Dico sempre che la vita è un’avanzata verso le pallottole e le mitragliatrici: quando sei lontano ne senti il fischio, poi, man mano che ti avvicini, è sempre più difficile cavarsela, e prima o poi ti beccano. Dobbiamo rassegnarci, ma anche vivere al meglio perché non saremo mai più giovani come in questo momento