Quando Papa Francesco sta male chi lo sostituisce?
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Quando Papa Francesco sta male chi lo sostituisce?

La questione riguarda esclusivamente il ruolo del Papa come vertice dello Stato Vaticano, e non certo quello del Papa vicario di Cristo. I beni temporali sono temporaneamente amministrati dal cardinale camerlengo

Papa Francesco
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5 Luglio 2021 - 10.19


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Ci sono stati dei casi, ma la domanda nasce spontanea: chi svolge le funzioni di supplente, quando un Papa sta male? In realtà i precedenti a riguardo, almeno in tempi recenti, sono ben pochi. 

A ben vedere anche il lungo periodo di malattia che chiuse il pluridecennale pontificato di Giovanni Paolo II non vide nessuna delega, nessun sostituto.

L’operazione di Papa Francesco apre un buco all’interno del Vaticano che deve essere gestito fino a quando il pontefice non si riprenderà.

L’esercizio della ordinaria amministrazione, di fatto, venne svolto dall’allora potentissimo segretario personale del Pontefice, Stanislaw Dziwisz.

La questione riguarda, sia chiaro, esclusivamente il ruolo del Papa come vertice dello Stato Vaticano, e non certo quello del Papa vicario di Cristo.

Insomma, la Città e non la Chiesa. Sembra scontato, ma è bene ribadirlo. L’impedimento per malattia, a riguardo, e’ regolato da norme per cui il cardinale camerlengo quando il Papa è in viaggio o assente, amministra i beni temporali (e questo è il caso che potrebbe essere più simile alla situazione di un Pontefice costretto in ospedale).

Ben più pesante il suo ruolo in caso di decesso: allora il camerlengo ha il compito di presiedere la sede vacante fino all’elezione del successore.

La Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, circa la vacanza della Sede Apostolica e l’elezione del Romano Pontefice, all’articolo 17 ricorda altri compiti del camerlengo, a partire dalla morte del Papa: “Appena ricevuta la notizia della morte del Sommo Pontefice, il Camerlengo di Santa Romana Chiesa deve accertare ufficialmente la morte del Pontefice alla presenza del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, dei Prelati Chierici e del Segretario e Cancelliere della stessa Camera Apostolica, il quale compilerà il documento o atto autentico di morte.

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Il Camerlengo deve, inoltre, apporre i sigilli allo studio e alla camera del medesimo Pontefice, disponendo che il personale abitualmente dimorante nell’appartamento privato vi possa restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l’intero appartamento pontificio sarà sigillato; comunicarne la morte al Cardinale Vicario per l’Urbe, il quale ne darà notizia al Popolo Romano con speciale notificazione; e parimenti al Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana; prendere possesso del Palazzo Apostolico Vaticano e, personalmente o per mezzo di un suo delegato, dei Palazzi del Laterano e di Castel Gandolfo, ed esercitarne la custodia e il governo; stabilire, uditi i Cardinali Capi dei tre Ordini, tutto ciò che concerne la sepoltura del Pontefice, a meno che questi, da vivo, non abbia manifestato la sua volontà a tale riguardo; curare, a nome e col consenso del Collegio dei Cardinali, tutto ciò che le circostanze consiglieranno per la difesa dei diritti della Sede Apostolica e per una retta amministrazione di questa”.  

Il meccanismo che regola la delega dei poteri al camerlengo in caso di malattia o assenza prolungata del papa è simile a quella che la Costituzione italiana prevede per impedimento del Presidente della Repubblica. 

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In questo caso il Capo dello Stato, vuoi per un viaggio o per una malattia, assegna la supplenza al Presidente del Senato. Ma i precedenti nella Santa Sede, a riguardo, sono ben pochi. Wojtyla, per intendersi, vi ricorse una sola volta per una lunga trasferta in Asia.

Non si ha memoria di un passo simile da parte dei suoi predecessori, né del suo successore Benedetto XVI. Eppure sempre Giovanni Paolo II più e più volte è stato ricoverato al Gemelli per periodi più o meno lunghi.

Un’ulteriore osservazione: se Giovanni Paolo II aveva il suo Dziwisz, e Benedetto XVI il suo Gaenswein, non esiste in questo momento in Vaticano una figura a loro assimilabile. Bergoglio infatti ha avuto cura di cambiare a distanza di tempo tutti i suoi segretari particolari, il che ha impedito l’imporsi di una figura-ombra nella struttura di potere del pontificato. Attualmente, dal 14 febbraio 2019, l’incarico di camerlengo è ricoperto dal cardinale statunitense Kevin Joseph Farrell

Kevin Joseph Farrell è nato il 2 settembre 1947 a Dublino. Dopo aver completato le scuole primaria e secondaria, ha frequentato l’Università di Salamanca in Spagna, e poi la Pontificia Università Gregoriana a Roma.

Ha ottenuto la licenza in filosofia e in teologia all’Università di San Tommaso a Roma. In seguito ha compiuto un master’s degree in business administration all’Università di Notre Dame (Usa). Entrato nella Congregazione dei Legionari di Cristo nel 1966 – congregazione da cui è successivamente uscito – è stato ordinato sacerdote il 24 dicembre 1978. Dopo l’ordinazione sacerdotale è stato cappellano all’Università di Monterrey in Messico, professore degli studi economici, amministratore generale con la responsabilità per seminari e scuole dei Legionari di Cristo in Italia, Spagna e Irlanda.

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Dal 1983 ha esercitato il ministero pastorale nella parrocchia di Saint Bartholomew a Bethesda in Washington. Nel 1984 si è incardinato nell’arcidiocesi di Washington, dove è stato vice parroco nella parrocchia di Saint Thomas the Apostle (1984-1985), direttore del Centro Cattolico Spagnolo (1986), direttore esecutivo reggente delle Organizzazioni Caritative Cattoliche (1987-1988), segretario per gli affari finanziari (1989-2001), parroco della Annunciation Parish (2000-2002).

Nominato vescovo titolare di Rusuccuru e ausiliare di Washington il 28 dicembre 2001, ha ricevuto la consacrazione episcopale l’11 febbraio successivo. Dal 2001 ha svolto gli uffici di vicario generale per l’amministrazione e moderatore della Curia. Il 6 marzo 2007 è stato promosso vescovo di Dallas, e ha preso possesso della diocesi il successivo 1 maggio.

Il 15 agosto 2016 è stato nominato da papa Francesco prefetto del nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, con decorrenza effettiva dal 1 settembre 2016. Il 9 ottobre 2016 il Papa ne ha annunciato la creazione a cardinale nel concistoro del 19 novembre.

Il 10 giugno 2017 è nominato membro dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.

 

 

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