Un appello: “Serve intervenire e vaccinare anche nella fascia d’età 5-11 anni, perché i bambini sono tra i principali driver delle infezioni. Oggi occorre ridurre il serbatoio di circolazione del virus e dobbiamo agire da una parte sui bambini, ma anche insistere nel procedere con le prime dosi nella fascia over 50 dove ancora ci sono molte persone che non sono immunizzate. Il problema di chi ancora non è arrivato all’appuntamento con il vaccino anti-Covid rimane grave. Dobbiamo lavorare molto e convincerli il prima possibile”.
Così l’infettivologo Roberto Ieraci, referente scientifico per le strategie vaccinazioni dell’Unità di crisi del Lazio.
Secondo Ieraci, quando ci sarà l’ok dell’Ema e poi dell’Aifa, al vaccino Pfizer per la fascia 5-11 anni, “servirà una campagna di comunicazione che si basi sulle evidenze scientifiche, stiamo parlando di un vaccino inattivo molto sicuro ed efficace – ricorda – Dobbiamo però rispondere a tutti i dubbi e chiarire ogni punto. E su questo fronte sono fondamentali gli operatori sul campo delle vaccinazioni, dai medici agli infermieri. Stiamo vedendo la luce alla fine del tunnel, occorre procedere spediti”.