Francesco alla veglia di Natale: "Nel giorno della Vita ripetiamo: Basta morti sul lavoro!"
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Francesco alla veglia di Natale: "Nel giorno della Vita ripetiamo: Basta morti sul lavoro!"

Il Papa: "Gesù nasce lì, vicino ai pastori, vicino ai dimenticati delle periferie. Viene dove la dignità dell'uomo è messa alla prova"

Francesco alla veglia di Natale: "Nel giorno della Vita ripetiamo: Basta morti sul lavoro!"
Papa Francesco
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24 Dicembre 2021 - 21.29


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Ancora una volta parole chiare sul vero senso del Natale che è accoglienza, amore verso il prossimo, aiuto per gli indifesi e i dimenticati e non certo solo consumismo o vuota esibizione

“Gesù nasce lì, vicino ai pastori, vicino ai dimenticati delle periferie. Viene dove la dignità dell’uomo è messa alla prova”. Lo ha detto il Papa nella messa della Notte di Natale. “Dio stanotte viene a colmare di dignità la durezza del lavoro. Ci ricorda quanto è importante dare dignità all’uomo con il lavoro. Nel giorno della Vita ripetiamo: Basta morti sul lavoro! E impegniamoci per questo”, ha ammonito il Pontefice.

“Ci ricorda quanto è importante dare dignità all’uomo con il lavoro, ma anche ‘dare dignità al lavoro dell’uomo’, perché l’uomo è signore e non schiavo del lavoro”, ha ricordato. “Mai più avidità e lamentele ,chiedere grazia piccolezza “Ecco il messaggio: Dio non cavalca la  grandezza, ma si cala nella piccolezza”, ha detto ancora Francesco. “La piccolezza è la via che ha scelto per raggiungerci, per toccarci il cuore, per salvarci e riportarci a quello che conta”, ha spiegato.

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“Fratelli, sorelle – ha esortato il Pontefice -, sostando davanti al presepe guardiamo al centro: andiamo oltre le luci e le decorazioni, che sono belle, e contempliamo il Bambino. Nella sua piccolezza c’è tutto Dio. Riconosciamolo: ‘Bambino, Tu sei Dio, Dio-bambino'”. “Lasciamoci attraversare da questo scandaloso stupore – ha continuato -. Colui che abbraccia l’universo ha bisogno di essere tenuto in braccio. Lui, che ha fatto il sole, deve essere scaldato. La tenerezza in persona ha bisogno di essere coccolata. L’amore infinito ha un cuore minuscolo, che emette lievi battiti. La Parola eterna è infante, cioè incapace di parlare. Il Pane della vita deve essere nutrito. Il creatore del mondo è senza dimora”.

Secondo il Papa, “oggi tutto si ribalta: Dio viene al mondo piccolo. La sua grandezza si offre nella ‘piccolezza’. “E noi – chiediamoci – sappiamo accogliere questa via di Dio? E’ la sfida di Natale – ha sottolineato -: Dio si rivela, ma gli uomini non lo capiscono. Lui si fa piccolo agli occhi del mondo e noi continuiamo a ricercare la grandezza secondo il mondo, magari persino in nome suo”.

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“Dio si abbassa e noi vogliamo salire sul piedistallo – ha insistito Francesco -. L’Altissimo indica l’umiltà e noi pretendiamo di apparire. Dio va in cerca dei pastori, degli invisibili; noi cerchiamo visibilità, farci vedere. Gesù nasce per servire e noi passiamo gli anni a inseguire il successo. Dio non ricerca forza e potere, domanda tenerezza e piccolezza interiore”.

“Piccolezza, lo stupore di quel bambino piccolo: questo è il messaggio. Ma c’è di più – ha quindi aggiunto -. Gesù non desidera venire solo nelle piccole cose della nostra vita, ma anche ‘nella nostra piccolezza’: nel nostro sentirci deboli, fragili, inadeguati, magari persino sbagliati”. 

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