Il Papa alla messa dell'Epifania: "I Magi ci insegnano a cercare sempre nuove vie"
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Il Papa alla messa dell'Epifania: "I Magi ci insegnano a cercare sempre nuove vie"

Francesco parla in occasione della Festa della Befana: "Come i magi ascoltiamo il desiderio del cuore, seguiamo la stella che Dio fa splendere sopra di noi"

Il Papa alla messa dell'Epifania: "I Magi ci insegnano a cercare sempre nuove vie"
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6 Gennaio 2022 - 10.58


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Oggi è il giorno della Befana, ossia l’Epifania, quando i Magi (o Re Magi) arrivarono portando oro incenso e mirra a Gesù bambino. E Papa Francesco ne ha parlato.

‘Guardiamo però soprattutto a noi stessi e chiediamoci: come va il viaggio della mia fede? La fede, per partire e ripartire, ha bisogno di essere innescata dal desiderio, di mettersi in gioco nell’avventura di una relazione viva e vivace con Dio. Ma il mio cuore è ancora animato dal desiderio di Dio? O lascio che l’abitudine e le delusioni lo spengano? Oggi è il giorno per farci queste domande. Oggi è il giorno per ritornare ad alimentare il desiderio. Come fare? Andiamo a ”scuola di desiderio” dai magi.

Guardiamo i passi che compiono e traiamo alcuni insegnamenti”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata durante la Messa per la solennità dell’Epifania.

”Essi in primo luogo partono al sorgere della stella: ci insegnano che bisogna sempre ripartire ogni giorno, nella vita come nella fede, perché la fede non è un’armatura che ingessa, ma un viaggio affascinante, un movimento continuo e inquieto, sempre alla ricerca di Dio. I magi, poi, a Gerusalemme chiedono: chiedono dov’è il Bambino.

Ci insegnano che abbiamo bisogno di interrogativi, di ascoltare con attenzione le domande del cuore, della coscienza; perché è così che spesso parla Dio, il quale si rivolge a noi più con domande che con risposte. Ma lasciamoci inquietare anche dagli interrogativi dei bambini, dai dubbi, dalle speranze e dai desideri delle persone del nostro tempo. Lasciarsi interrogare. Ancora, i magi sfidano Erode. Ci insegnano che abbiamo bisogno di una fede coraggiosa, profetica, che non abbia paura di sfidare le logiche oscure del potere e diventi seme di giustizia e di fraternità in società dove, ancora oggi, tanti Erode seminano morte e fanno strage di poveri e di innocenti, nell’indifferenza di molti”.

 ”I magi, infine, ritornano «per un’altra strada»: ci provocano a percorrere strade nuove. È la creatività dello Spirito, che fa sempre cose nuove. È anche uno dei compiti del Sinodo: camminare insieme in ascolto, perché lo Spirito ci suggerisca vie nuove, strade per portare il Vangelo al cuore di chi è indifferente, lontano, di chi ha perduto la speranza ma cerca quello che i magi trovarono, ‘una gioia grandissima’. Al culmine del viaggio dei magi c’è però un momento cruciale: quando arrivano a destinazione ”si prostrano e adorano il Bambino”. Adorano. Ricordiamoci questo: il viaggio della fede trova slancio e compimento solo alla presenza di Dio. Solo se recuperiamo il gusto dell’adorazione, si rinnova il desiderio. Perché il desiderio di Dio cresce solo stando davanti a Dio. Perché solo Gesù risana i desideri. Da che cosa? Dalla dittatura dei bisogni. Il cuore, infatti, si ammala quando i desideri coincidono solo con i bisogni. Dio, invece, eleva i desideri; li purifica, li guarisce, risanandoli dall’egoismo e aprendoci all’amore per Lui e per i fratelli. Per questo non dimentichiamo l’Adorazione, fermiamoci davanti all’Eucaristia, lasciamoci trasformare da Gesù. Lì avremo la certezza, come i magi, che anche nelle notti più oscure brilla una stella. È la stella di Gesù, che viene a prendersi cura della nostra fragile umanità”.

”Mettiamoci in cammino verso di Lui. Non diamo all’apatia e alla rassegnazione il potere di inchiodarci nella tristezza di una vita piatta. Il mondo attende dai credenti uno slancio rinnovato verso il Cielo. Come i magi, alziamo il capo, ascoltiamo il desiderio del cuore, seguiamo la stella che Dio fa splendere sopra di noi. Come cercatori inquieti, restiamo aperti alle sorprese di Dio. Sogniamo, cerchiamo, adoriamo”.

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