Nazionalista, revanscista, cristiano con l’elmetto, amico della guerra e nemico dei diritti. Il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, ha preso sotto la sua diretta autorità le chiese della Crimea. A quanto scrive Kyiv Independent la decisione è stata approvata oggi dal sinodo della Chiesa ortodossa russa, dopo che le chiese in Ucraina si sono distanziate pubblicamente da Kirill, per il suo sostegno a Putin e alla guerra.
Nel dicembre 2018 gran parte delle chiese ortodosse ucraine si sono staccate da Mosca, ottenendo «l’autocefalia» dal patriarcato di Costantinopoli. Le chiese che erano rimaste fedeli a Mosca si sono trovate in grave difficoltà dopo l’invasione russa. E a fine maggio si sono proclamate indipendenti, condannando pubblicamente Kirill per il suo sostegno all’invasione.
Ora il patriarca di Mosca assume direttamente il controllo delle eparchie di Dzhankoi, Simferopol e Feodosia nella penisola ucraina occupata dai russi nel 2014, in una mossa che potrebbe far supporre dubbi sulla loro lealtà.