L’arrivo di Omicron 5, la sottovariante di Omicron, potrebbe diventare a breve la più diffusa in tutta Europa. Con un’alta concentrazione soprattutto in Portogallo, Omicron 5 è più contagiosa rispetto alle precedenti ma è decisamente meno grave.
Omicron 5, ancora “più contagiosa” della Omicron 2 oggi dominante nel mondo, “ma associata a una sintomatologia poco grave”, potrebbe rappresentare il ‘canto del cigno’ della pandemia di Covid-19 secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. Le caratteristiche della sottovariante BA.5, che insieme alla ‘sorella’ BA.4 ha alimentato una quinta ondata di Covid in Sudafrica e sta ormai circolando anche in Europa con un’impennata di casi per esempio in Portogallo, sono infatti “in piena sintonia con quella che – sottolinea l’esperta all’Adnkronos Salute – in base alla storia delle epidemie è la fase della coda pandemica”.
“Le code delle pandemie – evidenzia la microbiologa – di solito sono caratterizzate proprio da virus che hanno un’aggressività molto attenuata in termini di malattia associata, ma un’infettività molto maggiore proprio perché il patogeno cerca di conservarsi”. Per questo Omicron 5, che “sicuramente si diffonderà dappertutto perché è molto contagiosa, non deve assolutamente preoccuparci in quanto poco grave“, tranquillizza Gismondo.
La sua visione è ottimistica anche pensando al prossimo autunno: “Se le cose dovessero rimanere così, come auspichiamo”, il ritorno della stagione fredda “non dovrebbe riservarci particolari problemi – spiega – Sicuramente avremo più contagi, ma non patologie gravi. E nel caso in cui il virus dovesse avere un colpo di coda, abbiamo gli strumenti per fronteggiarlo”.
“Omicron 5 è ancora più contagiosa delle altre” ‘versioni’ di Sars-CoV-2, “ma i sintomi” che causa “sono sostanzialmente gli stessi, perché non è che un virus possa cambiare le proprie caratteristiche in modo evidente. Parrebbe anzi un po’ meno cattiva” e ciò dimostra che “tutto sommato questo virus sta seguendo la via più naturale: quella che lo porta a una maggiore contagiosità, unita a una maggiore benevolenza” ha sottolineato ieri all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano.
Per l’esperto “è presumibile che” la sottovariante BA.5 “diventi prevalente, proprio perché ha caratteristiche evolutive favorevoli”. E guardando all’autunno, “salvo varianti più minacciose che ricordiamoci possono emergere per caso, perché il virus non è intelligente”, secondo il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi il punto fermo è che “Covid ci sarà. Continuo a pensare che ci dovremo aspettare un andamento a onde – ha ribadito – come quelle prodotte da un sasso in uno stagno”.