di Antonello Sette
Senatrice Elena Fattori, la vicenda è ormai nota. L’azienda brasiliana Silimed, produttrice di protesi mammarie, sbarca in Europa e in Italia, sull’onda di una licenza, rilasciata da un autorevole e prestigioso ente certificatore della CE. Poi, però, nel 2015, un’ispezione presso un sito produttivo rivela la presenza di materiale inidoneo, fibre di vetro comprese. I presidi medici della Silimed sono bloccati e la certificazione CE sospesa. Passano gli anni e la Silemed ricompare. Con una nuova sede, non più a Roma, ma a Vicenza e una nuova certificazione europea, rilasciata da un ente di nazionalità diversa. Lei che opinione si è fatta?
Questa storia mi ricorda molto la vicenda Stamina, con alcune aziende dell’Est europeo, che erano riuscite a infiltrarsi sul mercato con prodotti, privi di qualsiasi legittimità scientifica, arrivando a varcare persino la soglia di un ospedale pubblico. Mi auguro ovviamente che nel caso, di cui stiamo parlando, tutto si sia svolto all’insegna del massimo rigore e che la nuova certificazione sia stata rilasciata sulla base di verifiche accurate e meticolose. Auspico che magari nuovi controlli confermino che la Silimed produce ora protesi a norma e di qualità, anche considerando che la precedente certificazione CE non aveva impedito le incresciose scoperte del 2015. Rimane la sensazione, al di là di questo caso singolo, che la salute dei cittadini sia troppo spesso affidata a normative, che fanno acqua da tutte le parti e che anche aziende, che non producono prodotti congrui, riescano ad arrivare sul mercato e ai cittadini. Io penso che dobbiamo, innanzi tutto, riflettere sulla qualità e sulla trasparenza dei controlli.
Che può fare la politica?
La politica dovrebbe fare in modo che i controllori e gli enti certificatori siano più accorti e più attenti. Spesso le certificazioni sono dei pezzi di carta, senza che a monte ci sia stata una valutazione approfondita, come dimostra la storia della Silimed, che nel 1915, a fronte di una regolare e autorevole certificazione CE, fu costretta a sospendere la produzione, distribuzione e vendita dei suoi prodotti. Voglio credere che ora, dopo la nuova licenza CE, tutto sia tornato nella norma e che siano scongiurati altri incidenti di percorso. La salute dei cittadini deve essere salvaguardata, come un valore primario, che va garantito a tutti i cittadini.
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