La Svezia ha detto basta ai vasccini anti-Covid per gli adolescenti. Scrive il quotidiano France Soir che l’autorità sanitaria svedese ha annunciato lo scorso venerdì 30 settembre che non raccomanderà più la vaccinazione contro il Covid-19 per gli adolescenti dai 12 ai 17 anni che “si trovino in stato di buona salute”, a causa di un rilevato “rischio molto basso” di sviluppare una forma grave di malattia a questa età. Il provvedimento entrerà in vigore dalla fine di questo mese di ottobre, lunedì 31.
“La decisione implica che dal 1° novembre la raccomandazione – e quindi la proposta di vaccinazione – si applicherà solo ai minori nei gruppi a rischio Covid-19”, indica l’Agenzia di sanità pubblica dopo che all’inizio di settembre il Regno Unito ha revocato la stessa raccomandazione ma per i bambini sotto gli 11 anni in stato di buona salute. L’Agenzia svedese sottolinea che “nel complesso, troviamo che il bisogno di cure legate al Covid-19 è stato basso tra i bambini e i giovani durante la pandemia, e che è anche diminuito dalla comparsa della variante Omicron”, mentre per gli over 18, la raccomandazione resta quella di tre dosi. Nel paese nordico, la quarta dose è raccomandata sopra i 65 anni d’età.
Il quotidiano fa notare che a differenza della maggior parte degli altri paesi in Europa, “la Svezia ha rifiutato di mettere in atto restrizioni sanitarie come il lockdown” in quanto dati scientifici certi e diversi studi “hanno dimostrato che la nazione scandinava avrebbe subito meno danni dal virus e dalle restrizioni rispetto ai Paesi che hanno implementato tali misure”.
Il 13 settembre sono state tuttavia dapprima le autorità sanitarie danesi a non raccomandare più la vaccinazione anti-Covid per le persone di età inferiore ai 50 anni. Una decisione, quest’ultima, che si applica anche i richiami sui vaccini.